TRAPANI. A seguito delle vicende giudiziare che ieri hanno portato al sequestro di 30 milioni di beni per appalti pubblici truccati a favore di Morici, i legali del senatore Antonino D’Alì sottolineano l’estraneità di quest’ultimo a tali vicende.
«L’estraneità del Sen. Antonino D’Alì dalla vicenda giudiziaria che ha portato all’odierno sequestro nei confronti degli imprenditori Morici, è attestata dagli atti processuali al vaglio del GIP del Tribunale di Palermo». Lo affermano gli avvocati Gino Bosco e Stefano Pellegrino, legali del sen. Antonio d’Alì. «Invero – continuano – nell’ambito del suddetto procedimento, sono state svolte incisive ed efficaci indagini difensive, attinenti anche alle procedure di aggiudicazione degli appalti nel porto di Trapani, che escludono in maniera categorica qualsiasi coinvolgimento o cointeressenza del Senatore in dette aggiudicazioni. Fra le tante, testimonianze autorevoli come quelle dell’allora Prefetto Giovanni Finazzo, dell’allora Sindaco Girolamo Fazio e dell’Ing. Gian Francesco De Luca. Detta estraneità, per altro, risulta confermata anche da talune testimonianze assunte dal PM».
Tuttavia le dichiarazioni dei legali hanno trovato ieri nella risposta dell’ex sindaco Girolamo Fazio una secca smentita delle presunte testimonianze; con un comunicato ufficiale Fazio ha infatti precisato:
“Non ho mai rilasciato alcuna testimonianza, nell’ambito del procedimento a carico del senatore D’Alì, sui lavori al porto di Trapani, per il semplice fatto che non mi sono occupato di quegli appalti, gestiti dall’autorità portuale. Ho semmai partecipato, quale sindaco di Trapani e componente dell’Autorità Portuale, a riunioni dell’autorità portuale, indette previa comunicazione dell’ordine del giorno, in cui non si è discusso di appalti, che attengono a questioni gestionali. Non comprendo pertanto le dichiarazioni rese dagli avvocati Bosco e Pellegrino, i quali, in una nota, sostengono che io avrei reso testimonianze che “escludono in maniera categorica qualsiasi coinvolgimento o cointeressenza del sen. D’Alì in dette aggiudicazioni. Posso dire di non avere percepito di ingerenze o segnalazioni da parte di D’Alì in occasione delle riunioni dell’Autorità Portuale cui partecipavo come sindaco del Comune di Trapani, socio dell’autorità, ma nulla di più. Quello di cui posso parlare sono le procedure utilizzate per le gare svolte dal Comune di Trapani ed inerenti la fornitura di servizi, in occasione dell’America’s Cup. In quei casi, ho detto e riconfermo che tutta la documentazione veniva inviata preliminarmente e successivamente alla Prefettura, alla Procura ed alle Forze dell’Ordine. Stessa procedura, peraltro, è stata utilizzata anche per i lavori della Litoranea Nord”.