ALCAMO. Presentato ieri al Marconi il libro di Alessandro Gallo dal titolo “Scimmie”, edito da Navarra editore e parte del ciclo di incontri con gli autori dell’antimafia organizzati dal presidio di Libera ad Alcamo “Apuzzo e Falcetta”. Un libro particolarmente autobiografico, in quanto Alessandro è figlio di un camorrista e cugino di “Nikita”, una donna della camorra la cui efferatezza le ha fatto guadagnare tale soprannome. Scimmie sono tutti coloro che per spirito di emulazione non hanno saputo far altro che star dietro ai disvalori della camorra, credendo che soldi e belle macchine fossero tutto. Scimmie sono i protagonisti del libro che credono che l’unica via per diventare importanti sia quella della malavita.
Di Alessandro Gallo colpiscono la spontaneità di parlare di affari senza dubbio complessi con chiarezza e schiettezza, colpisce la sottile ironia che lo aiuta a trasmettere i valori della legalità ai più giovani, che incontra giornalmente grazie al suo lavoro nelle scuole e al suo impegno teatrale.
Parole che non lasciano che trasparire lo strazio di vivere con una radicata cultura della legalità in una famiglia profondamente intrisa di malavita organizzata.
Diverse figure positive, tuttavia, hanno segnato la storia di questo giovane scrittore campano. La professoressa che gli ha permesso di conoscere il teatro e la figura di Giancarlo Siani, giovanissimo giornalista ucciso il 23 settembre 1985 dalla Camorra, a cui è dedicato il libro. Non ultima la madre, separata dal marito ormai in carcere da diversi anni, che ha sempre lavorato per crescere Alessandro con una cultura e uno spirito diversi da quelli del contesto in cui viveva.
Gli stessi valori che oggi lo scrittore trasmette ai bambini e ai ragazzi che incontra. Un libro breve ma intenso, degno sicuramente di essere considerato al pari di “Gomorra”, un libro che svela i retroscena più crudi del mondo malavitoso, perché se i personaggi principali sono di pura fantasia i vissuti sono quelli personali dell’ autore.