ALCAMO – Si è svolto ieri sera un direttivo aperto del Partito Democratico di Alcamo con l’intento di trovare una soluzione sulla situazione di stallo che sta attualmente vivendo la nostra amministrazione, con il quesito iniziale di un rimpasto in giunta e l’intenzione di concludere la seduta con qualcosa di concreto per il bene della cittadinanza.
I lavori si aprono con una relazione del Segretario del PD, Vincenzo Cusumano, che delinea un quadro della situazione attuale abbastanza critico con una maggioranza che va assottigliandosi sempre più, un sindaco non del PD ma che in ogni caso deve rispondere alla forza che ha permesso la sua elezione, un bassissimo grado di popolarità tra la gente (dovuto in parte anche alla mano incerta che il sindaco sta mostrando di avere), il continuo essere in balia del dirigente di turno. “E’ tempo che si chieda un cambio di passo – afferma Cusumano -, tutti noi dobbiamo sentirci protagonisti delle scelte. E’ un mio auspicio che il PD si apra in maniera tematica alla cittadinanza, anche attraverso l’individuazione di gruppi di lavoro: Alcamo si merita molto di più”.
“Artigianato, turismo cultura, piccole imprese, queste attività rappresentano il volano della nostra economia. Bisogna riuscire a risolvere i problemi atavici come quello dell’acqua: non possiamo permetterci che nel 2013 si debba ancora parlare di questo come un problema. In questi mesi non siamo stati fermi come il PD: abbiamo costituito il partito dei giovani democratici, il gruppo mobilità e il gruppo del consorzio dei comuni”.
A rincarare la dose ci pensa immediatamente dopo Luigi Culmone che a conclusione del suo intervento afferma: “non ci lamentiamo se il 58% della cittadinanza vota M5S perchè noi finora non siamo stati in grado di dare risposte”.
Altro intervento, che riporta alle recenti polemiche dovute alla nascita dei Giovani Democratici, del neo eletto segretario dei GD, Salvatore Cangemi : “Penso che la giovanile sia un’opportunità per l’intero partito, mi spiacerebbe se si creasse una guerra generazionale tra i giovani e gli adulti, noi non abbiamo nessuna intenzione di fare protagonismo, vogliamo però essere protagonisti assieme a voi”.
Il discorso entra pienamente nel vivo con l’intervento di Antonino Ferrara: “non avendo un’attività di programmazione ci troviamo in questa condizione. I partiti funzionano quando l’unione porta a delle scelte, fino a questo punto questa tipologia di decisione non è stata utilizzata perché nel nostro partito c’è stata più una logica personalistica. Il partito deve quindi riuscire a riagganciarsi con i cittadini. Riguardo al paventato rimpasto e alla possibilità di fare dei nomi potremmo anche presentare una rosa di nomi da presentare al Sindaco”.
Pronta la risposta di Ignazio Filippi e Francesco Amodeo che suggeriscono un netto taglio con il passato, basta con la retorica e richiesta di una maggiore operatività. Per dare un vero volto nuovo al PD alcamese l’unica possibilità è quella di fare una scelta coraggiosa azzerando tutto, partendo anche dal segretario. Per quanto riguarda gli assessori sono un tema da trattare in un secondo momento: massima priorità ora invece alla determinazione di una linea programmatica seria che riesca realmente a trasmettere che direzione vuole intraprendere questo partito.
A chiudere l’incontro l’ex sindaco di Alcamo Giacomo Scala che suggerisce, in linea con quanti detto da altri, di fare delle critiche a questa amministrazione ma che siano prettamente costruttive e che vadano ad inquadrare l’idea politica ed amministrativa del PD nei confronti della città, soprattutto prima di andare a parlare di un azzeramento della giunta. L’idea migliore sarebbe quindi quella di presentare in documento programmatico direttamente al sindaco Bonventre.
Tante parole cariche di significato durante l’incontro di ieri sera, ora servono i fatti però per dimostrare che il PD può ancora essere una forza che riesce davvero a governare una città come Alcamo e non un partito quasi allo sbando, tra crisi di leadership e scontri interni.