Gli ultimi risultati, regionali e nazionali, hanno riportato la provincia di Trapani ai minimi storici per quanto riguarda la militanza e l’impegno. Questo sostengono diversi iscritti al partito democratico che cercano, nelle cariche superiori del partito, interlocutori per spiegare le proprie analisi e ragioni.
Un partito quanto mai alla deriva mosso da logiche persolastiche e poco altro, questo quello che vedono alcuni dei trapanesi che oggi faticano ad identificarsi nel Pd così come attualmente è.
I soliti potenti fanno il bello e il cattivo tempo di questo partito ma: “L’elettorato ha ben compreso che le strategie di un Partito immobile, che non riesce ad organizzare neppure una decente campagna elettorale, non sono state rivolte a risolvere i problemi di una società sempre più distante, ma bensì al posizionamento di singoli la cui rappresentatività non fa riferimento al territorio,ma ad esclusive logiche di appartenenza. Questo gli elettori hanno compreso e punito.”
I “dissidenti” chiedono chiarezza e democrazia per uscire da questa impasse. Occorre rifare tesseramento e rielezione degli organismi provinciali, ma secondo regole statutarie e non individualistiche per colmare il gap e che si è creato e invertire questa continua tendenza allo scollamento dai cittadini, siano essi tesserati o meno.
“Questo vale anche per la “fantomatica” reggenza di cui non chiediamo lo scioglimento immediato in quanto non ne riconosciamo l’esistenza. Chiediamo la ricomposizione di tutte le segreterie, arbitrariamente, commissariate che riflettono sul territorio un’immagine inadeguata del Partito Democratico, oltre che determinare, con la conduzione eccepibile di alcuni commissari, il totale allontanamento degli iscritti e dei simpatizzanti. Chiediamo le dimissioni immediate del Presidente dell’Assemblea Provinciale. Tali dimissioni, che sarebbero state dovute al momento della candidatura alle primarie per i Parlamentari, essendo il ruolo di Presidente quello di garante e pertanto incompatibile con la competizione affrontata, sono ormai rese indispensabili dal mancato rispetto dello Statuto”.
“Per questi motivi, riteniamo che sia congruo un termine di 15 giorni, dalla data di notifica del presente documento, per ricevere una risposta adeguata e fattiva per il bene del popolo, troppo spesso inascoltato , del PD, riservandoci, altrimenti, di affrontare le questioni qui esposte autoconvocando un’Assemblea Provinciale aperta a militanti e simpatizzanti ,oltre che a chiedere audizione alla Commissione Nazionale di Garanzia ed ai massimi vertici del Partito Democratico.”
I firmatari sono Annamaria Angileri; Maria Concetta Serse; Saverio Piccione; Vincenzo Grassellino; Danilo Orlando; Sabrina Rocca; Antonio Gandolfo; Giovanni Portuesi; Lillo Fede; Stefano Farina; Andrea Genna; Maria Lo Pinto; Giorgio Mazzini; Marcello Linares; Ignazio Filippi; Fabrizio Coppola; Vincenzo Pantaleo; Caterina Centonze; Claudio Giacalone; Calogero Ferreri; Carmen Greco; Peppe Cammareri; Giovanna Sparla; Marlene Rosalia; Valentina Cariglia; Michele Beltrallo; Patrizia Ernandez; Matteo Catalano.