CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è svolto sabato 01 giugno davanti ad una gremita platea, il confronto tra i candidati per la poltrona di sindaco del comune di Castellammare del Golfo. Sul palco del Teatro Apollo, location di ripiego a causa del maltempo, si sono confrontati Nicola Coppola ( PD, Sìamo Castellammare, Lavoro e Sviluppo, Castellammare democratica), Maria Tesè (Cambiamenti, Il Megafono, Avanti Veloce), Piero Russo (PDL, MPA, UDC, Nello Musumeci presidente, Castellammare SI), Salvatore Fundarò (Volare e Con Noi per Castellammare) e Valentina Mattarella (M5S).
La serata è stata organizzata dalle associazioni Castello Libero e Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie; a moderare l’incontro il giornalista di Alqamah.it, Marcello Contento. Il confronto si è sviluppato su cinque domande riguardanti soprattutto le piaghe sociali del Racket, Estorsioni, Usura, ma anche la trasparenza amministrativa e la continuità con l’amministrazione uscente guidata dall’Ing. Marzio Bresciani.
Il dibattito è stato portato avanti con molto fair play, fatta eccezione di un paio di episodi in cui il candidato Salvatore Fundarò ha attaccato attaccato duramente il candidato Piero Russo, in particolar modo quando, in una delle 5 domande, si è toccato il tasto dolente del processo penale in corso per Senatore Antonio D’Ali. Ma le contestazioni a Russo non sono arrivate solo dal suo rivale, un forte rumorio di disappunto è arrivato anche dalla platea quando il candidato si è appellato ai gradi di giudizio previsti per dalla legge italiana prima di poter dichiarare qualcuno colpevole, dichiarando anche che, se condannato, e solo dopo la condanna, il partito prenderà le giuste distanze dal Senatore D’Alì. Cosa alquanto complicata se si pensa che il Comune di Castellammare, sotto la guida del Sindaco Marzio Bresciani, si è costituito parte civile proprio nel processo contro il senatore.
Dalle risposte si è inteso che tutti i candidati sono comunque d’accordo sulla necessità di una continuità con la vecchia amministrazione, e sull’esigenza di non fermarsi solo ai due processi, D’Alì e Crimiso, in cui il Comune si è costitutito parte civile. Altro punto di grande discussione è stato toccato nella domanda sulla trasparenza amministrativa. Anche qui show di Salvatore Fundarò il quale ha fatto una sorta di denuncia pubblica contro l’Ufficio Tecnico di Castellammare, per alcune presunte pratiche scomparse. A fare comunque da padrone nei programmi dei candidati è l’utilizzo del web, che tutti hanno intenzione di ottimizzare per rendere più trasparente l’amministrazione della cosa pubblica.