Chiesta la condanna per D’Alì

TRAPANI. E’ stata chiesta ieri la condanna a sette anni e quattro mesi di reclusione, dai pubblici ministeri Andrea Tarondo e Paolo Guido, nei confronti del Sen. del PDL Antonino D’Alì. Il senatore è chiamato a rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i pm il politico trapanese sarebbe stato a disposizione della mafia. Il processo, su richiesta dello stesso imputato, è stato svolto con il rito abbreviato.

I legali di D’Alì, gli avvocati Gino Bosco e Stefano Pellegrino, si sono dichiarati stupiti per la richiesta avanzata dai pm.

Per le stesse conclusioni del PM Guido – si legge nella nota stampa dei legali – circa il riconoscimento da parte della D.D.A. – Procura di Palermo che “nessuna condotta concreta, effettiva e fattuale agevolatrice dell’associazione mafiosa” è stata accertata a carico del Sen. Antonio D’Alì, e considerata la documentazione da noi prodotta rispetto alle generiche contestazioni mosse, oggi ci saremmo attesi una coerente richiesta di assoluzione, tenuto anche conto degli indirizzi certi della giurisprudenza consolidata negli anni sul tipo di reato ipotizzato“.

Ribadiamo – concludo gli avvocati di D’Alì – che fino ad oggi per ogni addebito ascritto al nostro assistito, abbiamo prodotto “documentazione di fatti concreti” e “riscontri positivi” (vedi ad esempio: Caserma San Vito Lo Capo, Calcestruzzi Ericina, Sodano, America’s Cup, Zangara… ect) che escludono qualsivoglia addebito di reato del Sen.D’Alì; per questo abbiamo chiesto e torneremo a chiedere al Giudice la piena assoluzione del Senatore. Ci attendevamo che a queste coerenti conclusioni fossero pervenuti gli stessi PM che, lo ricordiamo, in precedenza e per i medesimi fatti, avevano chiesto per ben due volte l’archiviazione del procedimento. “Assoluzione perchè il fatto non sussiste”: questa è la naturale e inevitabile richiesta assolutoria che avanzeranno i difensori del Sen. D’Alì a dispetto della richiesta di condanna, oggi formulata dal Pubblico Ministero“.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.