Il recupero dei detenuti passa per la cultura, quindi dalla possibilità di studiare e conseguire un titolo, che li aiuti nel reinserimento nella società dopo aver scontato la pena. Tutto questo non accadrà più nel Carcere di Trapani, il San Giuliano, infatti i tagli previsti delle classi non potranno altro che rendere difficile il reinserimento nella società dei detenuti. La cultura, in momenti di crisi economica, dovrebbe essere il volano per la ripresa, invece in Italia si taglia e poi si taglia, ma la cosa più grave, nel caso sopra citato, è il fatto che la cultura rappresenta l’unico mezzo per reinserire nella società persone che prima avevano come unico orizzonte il delinquere.
In particolare al San Giuliano: le classi dell’Istituto tecnico «Sciascia» di Erice saranno ridotte da 7 a 3. La soppressione riguarda, oltre che una prima, anche due quarte ed una quinta classe. Di conseguenza i detenuti, aspiranti ragionieri, sono costretti ad interrompere gli studi dopo aver frequentato per anni il corso di studio.
A tutto questo si ribellano sessantaquattro docenti dello «Sciascia» che hanno sottoscritto una petizione per scongiurare questi tagli.