Ogni fenomeno umano ha un inizio e una fine. A questo non si sottrae “Alcamo Decandence”, che ha visto Alcamo per decenni in mano a “buoni” amministratori, che hanno proposto un modello di società e economia approvato dalla stragrande maggioranza della popolazione e dalla stragrande maggioranza dei rappresentanti politici della stessa città, ma questo modello è crollato con la crisi economica, mettendo in evidenza le pecche del sistema. La “Decadence” non si limita al crollo del “vecchio”, ma alla constatazione che l’alternativa a questo sistema non riesce ad accalorare i cuori degli alcamesi; riesce ad avere una buona affermazione, ma non a diventare un sistema di riferimento per la maggioranza dei cittadini. Il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti gli alcamesi: degrado strutturale della città e poca influenza politica nelle “stanze dei bottoni”, cioè dove si decide. La soluzione? Fare ciò che agli alcamesi riesce meglio, rimboccarsi le maniche, coltivare e ricostruire, non eliminando il passato, ma rinvigorendone le caratteristiche migliori e immettendo nuovi progetti e nuove modalità. Molti auspicherebbero non una “Rivoluzione”, perché inasprirebbe i toni dello scontro politico, ma un cambiamento, cioé una politica alternativa, non “gridata” e concreta, lontana dall’ipocrisia del “politically correct”, che sa più di inciucio che di vera politica.