Carenza idrica nelle carceri, la UIL Polizia Penitenziaria chiede l’intervento di Siciliacque

TRAPANI. Il Coordinatore Regionale del sindacato Uil Polizia Penitenziaria in Sicilia scrive una lettera aperta al presidente di Siciliacque , chiedendo che intervenga per la salvaguardia dei lavoratori della Polizia Penitenziaria che a Trapani hanno l’onere di vigilanza 24 su 2 , come è normale che sia, su più di 540 detenuti. Durante tutto il periodo estivo si è protratta la situazione di carenza nell’erogazione idrica, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. L’acqua, come bene primario quale è, in una struttura che ospita così tante persone nello stesso luogo è ancor più necessaria; adesso è stata ventilata la notizia che l’erogazione possa essere ogni tre giorni, cosa che farebbe andare in tilt l’intero complesso carcerario. Anche i cittadini lamentano difficoltà al riguardo ma per chi lavora, o è costretto, in un luogo che ospita tanta umanità nelle stesse quattro mura e con disaggi sulla sfera igenica il problema diventa insormontabile. Il coordinatore regionale segretario Uil si esprime così: “Si chiede pertanto a Lei in qualità di Presidente di Sicilacque, un coinvolgimento particolare verso la struttura carceraria, di conseguenza rivedere i criteri di fornitura idrica nel carcere di Erice Trapani, affinché l’erogazione diventi costante e con tempi più brevi al fine di scongiurare il pericolo di tensioni future che possono avere ricadute pericolose sui carichi di lavoro e sull’ incolumità fisica degli operatori di Polizia Penitenziaria”. La richiesta è stata trasmessa anche al Prefetto di Trapani ed al Presidente della Regione perchè ognuno faccia la parte che gli compete.

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