Fratel Biagio Conte, fondatore dell’opera “Missione Speranza e Carità”, ha tenuto una testimonianza al Meeting di Rimini lo scorso 20 agosto, raccontando ai numerosi ascoltatori la sua conversione e il dono della sua vita a favore dei senzatetto e degli emarginati di Palermo. L’incontro è stato promosso dal Banco Farmaceutico e dal Banco Alimentare che da anni sostengono i tre centri di fratel Biagio, due destinati all’ accoglienza maschile e una per l’accoglienza di donne e mamme con bambini, che ospitanocomplessivamente circa 800 persone, fornendo 2.500 pasti al giorno, assistenza medica, servizi docce e vestiario.
La presenza di fratel Biagio è stata accolta con particolare gioia dai volontari del Bar Alcamo, noto luogo di ristoro del Meeting di Rimini gestito da volontari alcamesi, che quest’anno ha interamente devoluto il guadagnoper la fondazione di una fattoria sociale dove dei disabili psichici potranno abitare e intraprendere un lavoro agricolo. Come visitatore assolutamente inatteso ma graditissimo, Biagio Conte si è affacciato nel laboratorio del Bar generando un gioioso scompiglio tra i volontari che stavano alacremente preparando cannoli e granite. Subito si è creato un clima amichevole, intervallato da battute e risate. Fratel Biagio ha confidato di non frequentare mai bar o ristoranti, ma di aver voluto incontrare chi lavorava in un Bar che prende il nome della città da cui provengono tante persone sensibili ed attive nella sua opera. “Alcamo generosa” continuava a ripetere guardando gli occhi commossi e stupiti dei baristi più o meno giovani che affollavano il piccolo locale definito da tende e cartongesso. Un ricordo particolarmente intenso Biagio Conte ha avuto per Vincenzo Cammisa, noto panettiere da poco scomparso, che per anni ha inviato pane gratuitamente ai suoi poveri e ancor di più, ha dedicato loro tempo ed energie per insegnare a preparare il pane all’interno dei centri. Con la rapidità con cui fratel Biagio è entrato nel laboratorio, così se ne è andato per l’impegno ufficiale che lo attendeva: pochi ma preziosi minuti che hanno fatto assaporare ai fortunati volontari presenti il senso di una vita segnata dalla gratuità e dall’incontro con la risposta alle domande del vivere.