ALCAMO. All’incontro pubblico tenutosi ieri pomeriggio, presso il Centro Congressi Marconi, sul bilancio partecipato del Comune di Alcamo, si è approfondita la delicata questione della Tassa Rifiuti e Servizi, meglio conosciuta come TARES, e di un suo possibile aumento.
La tassa, entrata in vigore dal 1º gennaio 2013, consiste in un’imposta basata sulla superficie dell’immobile di riferimento, il numero dei residenti, l’uso, la produzione media dei rifiuti ed altri parametri. Il fine del nuovo tributo è quello di coprire economicamente per intero il costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune di Alcamo.
All’incontro erano presenti l’Assessore all’Economia Gianluca Abbinanti, alcuni cittadini e l’ex assessore Massimo Fundarò. Tra gli assenti l’assessore all’ambiente, Gino Paglino, e tutto il consiglio comunale.
Alla richieste di conoscere i metraggi delle utenze del Comune di Alcamo e le aliquote da applicare per ogni famiglia o attività produttiva, l’Assessore Abbinanti risponde: “attualmente non abbiamo il costo del servizio. Se prima non si approva il regolamento (e le evenutali agevolazioni) non è possibile calcolare il costo per ogni famiglia o per le eventuali attività produttive“.
Di certo la gestione del servizio rifiuti, affidata alla ditta Aimeri, e la chiusura della discarica di alcamo hanno incrementato il costo del servizio aggravando, così, le tasche dei cittadini.
L’ex assessore Fundarò interviene ricordando che in alcune città hanno fatto delle agevolazioni per le famiglie numerose e in difficoltà economiche.
“Le agevolazioni derivano da una politica economica-sociale – risponde Abbinanti – ma il costo del servizio deve rimane comunque coperto. Per questo possiamo stabilire l’aliquota solo dopo aver stabilito quali sono le agevolazioni“.
“Siamo obbligati – conclude l’Assessore all’Economia – non è possibile muoversi diversamente. Bisogna provare a diminuire il costo del servizio, sulla Tares non possiamo fare nulla“.