Quando le banane costavan troppo
s’andava in treno a mete lontane,
rende ogni intoppo il viaggio più vero
ed il mistero del mondo rimane.
Quando le banane costavan di più
tutt’ era chiaro oppure io giovane,
i cieli eran blu, sì sciolto il pensiero,
luce d’un faro, non per vantarsene.
Quando le banane costavan un occhio
s’andava a trovare gli zii lontani,
gelato al pistacchio verde limone,
aplomb militare in punta ai divani.
E sì le banane costavan troppo
perché vicine dai campi d’intorno
a un tiro di schioppo, pesche, susine,
varcoche fine, cotogne da forno.
Quando le banane costavan tanto,
libro e quaderno alla cinghia legati,
canzoni al vento, pensieri all’eterno,
figlio moderno dei tempi passati.
Quando le banane costavan troppo
gli amici veri tiravano tardi
“mi dai uno strappo?” “certo ma a piedi”,
trecce i pensieri e correi gli sguardi.