Due racconti, due protagonisti: Nour e Lalla vivono le vicende narrate, apparentemente senza nessun legame. Nour vive come nomade della sua tribù la traversata del deserto alla ricerca di un altro villaggio in cui stabilirsi per scappare da un territorio ormai conquistato dai francesi ; Lalla è una ragazza che vive il periodo post- coloniale di crisi che spinge molti marocchini a scappare dalle dune sabbiose alla ricerca di una nuova vita, al di là del Mediterraneo. Ma i due ragazzi, benchè in circostanze e momenti storici diversi, sono fratelli di sangue, figli del dio deserto che li accompagna e li lega a sé, come fossero essi stessi granelli di sabbia. Immersi in un mondo animista e mitico, essi hanno la capacità di volare oltre la vita e di trovare quel legame ancestrale che esiste con la terra, l’acqua, l’aria e con gli uomini blu, avvolti nei loro mantelli, simbolo di purezza.
Un romanzo fondato sul silenzio del deserto, interrotto solo dalla preghiera dei nomadi; sul silenzio della comunicazione degli occhi del pastore sordo-muto di cui Lalla si innamora. In lui vive l’ “ES-SER” ovvero il segreto del deserto e del legame di queste anime che si muovono tra la vita e la morte intimamente unite ai suoni e alla magia della vita che scorre tra le dune e sotto le radici delle piante. Un’ unione fatta di contrasti tra la luce e l’ ombra, una vera e propria danza di poli contrapposti.
Un vero e proprio capolavoro della letteratura francese del ‘900 che ha meritato il Premio Goncourt nel 2008.