CAMPOBELLO DI MAZARA. E’ morto domenica scorsa in seguito ad un incendio scatenatosi all’interno delle tendopoli in cui passava la notte. Si chiamava Oussmane l’immigrato senegalese rimasto vittima delle fiamme, divampate mentre cercava di accendere un fornellino a gas per riscaldare del cibo. Oussmane, poco più che ventenne, è stato trasferito in un reparto specialzzato del Civico di Palermo, avendo riportato gravi ustioni, ma il tentativo di salvarlo è stato inutile.
Si tratta di una struttura, allestita su una base di cemento con legno stracci e cellophane, che ad oggi rappresenta essere l’unico rifugio per queste persone che per lo più vengono qui a lavorare nelle campagne.
Questa triste vicenda, se non altro è servita per accendere finalmente i riflettori sulle critiche condizioni ai limiti dell’umanità in cui vivono gli immigrati, che soprattutto in questo periodo dell’anno raggiungono le nostre terre per la raccolta delle olive e per la vendemmia.
“L’Ufficio territoriale del governo sta valutando come intervenire – ha dichiarato il capo di Gabinetto della Prefettura di Trapani Umberto Massocco – anche attraverso l’ausilio della commissione prefettizia per cercare di migliorare le condizioni di vivibilità del campo”. Ma i tempi sono lunghi e non esiste ancora un piano operativo.