<<Nascere uomo o donna non è, in nessuna società, un dato biologico neutro, una semplice qualifica “naturale” che resta in qualche misura inerme. Questo dato è manipolato dalla società: ciò che si è convenuto di chiamare “genere” è il prodotto di una rielaborazione culturale che assegna ruoli ai propri componenti sulla base del sesso. Il genere trasforma maschi e femmine in uomini e donne>>. “Georges Duby”.
Così si apre l’introduzione del libro La Sicilia delle donne di Vittorio Lo Jacono e Carmen Zanca, edito da Spazio Cultura edizioni.
La presentazione che si è tenuta ieri pomeriggio presso la sala convegni del Collegio dei gesuiti di Alcamo, è avvenuta ad opera del giornalista ed editore alcamese Ernesto Di Lorenzo, il quale ha subito offerto un assaggio del contenuto del libro sostenendo che il testo si presenta essenzialmente come una riflessione sulla questione femminile non solo in Sicilia. Il testo, infatti, raccoglie profili di donne siciliane che si sono distinte in diversi ambiti come l’imprenditoria, la musica e la letteratura.
La parola è passata subito dopo al Sindaco Sebastiano Bonventre, il quale agganciandosi al tema in questione, ha sottolineato l’importanza di un incontro come quello di ieri al fine di mettere in luce l’importante contributo offerto dalle donne in tutte le società.
Fondamentale è stata inoltre la presenza dell’assessore alla cultura Elisa Palmeri, promotrice dell’incontro e forte sostenitrice dei valori portati avanti da tutte quelle donne che hanno lottato duramente per raggiungere i loro obiettivi professionali, proprio come hanno fatto le sette coraggiose protagoniste del libro.
Attraverso le loro singole esperienze, gli autori hanno sostenuto di voler rendere omaggio non solo a tutte le donne siciliane di cui hanno raccontato la storia, ma anche a tutte quelle dell’isola che, pur battagliando, non hanno raggiunto quanto si erano prefisse. Ciò che si vuole raccontare non è soltanto l’esperienza di queste donne ma anche la loro capacità di far dialogare la grinta con la femminilità e il garbo.