Confiscati beni per circa 1,8 milioni di euro, coinvolto anche il fratello di Matteo Messina Denaro

Beni immobili per circa 1,8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Palermo in esecuzione di tre distinti provvedimenti emessi dagli uffici misure di Prevenzione dei Tribunali di Palermo e Trapani sulla base dei risultati di accertamenti economico-patrimoniali. Tra le persone colpite dalla misura di prevenzione figura anche Salvatore Messina Denaro fratello del capo mafia latitante, Matteo Messina Denaro.

A Salvatore Messina Denaro sono stati confiscati conti correnti, depositi, investimenti in titoli e polizze assicurative per circa 220.000 euro. Salvatore Messina Denaro, 60 anni, di Castelvetrano fu arrestato nel marzo del 2010 nell’ambito dell’operazione Golem per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni perché ritenuto reggente del mandamento mafioso di Castelvetrano.

Gli altri provvedimenti. Beni immobili per oltre 1,2 milioni di euro sono stati sottratti dai giudici di Palermo a Giovanni Cusimano, 72 anni, di Palermo destinatario nel 2008 di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione. Viene indicato dagli investigatori come appartenente alla famiglia mafiosa di “Tommaso Natale”, legato da rapporti di parentela con il boss Salvatore Lo Piccolo. L’altra confisca riguarda una impresa edile e due ditte di lavorazione del marmo per un valore di circa 370mila euro ed è stato eseguito nei confronti di Cosimo Moceri, 55 anni, di Campobello di Mazara arrestato nel luglio 2010 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina, agiva attraverso un gruppo criminale coperto da società di import export tra l’Italia ed il Sudamerica.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.