La violenza domestica: questo il tema del convegno organizzato da UNITRE e LIONS

ALCAMO. Perché combattere il silenzio? Perché il silenzio è il miglior alleato dei predatori di bambini. Perché il silenzio non aiuta le donne a trovare la forza di reagire alle violenze.

In questa frase, così apparentemente semplice ma tanto intensa, si riassume brevemente il tema centrale attorno al quale ha girato l’intero convegno tenutosi sabato scorso al Centro Congressi Marconi, organizzato rispettivamente da Lions Club International e UNITRE.

Il convegno, dal simbolico titolo “La violenza domestica”, si è contraddistinto per il suo ricco programma oltre che per le importanti personalità che ha avuto modo di ospitare e che sono entrate nel merito della discussione esponendo interessanti interventi che hanno avuto come fondamentale obiettivo quello di diffondere , soprattutto tra i giovani, la cultura della non violenza e di sviluppare in loro maggiori competenze emotive e relazionali.

Se al mattino i principali protagonisti del convegno sono stati gli studenti che hanno mostrato i propri lavori, in formato cartaceo e digitale, realizzati in collaborazione con psicologi relativamente al tema in questione, nel pomeriggio il convegno è andato avanti con la partecipazione di importanti relatori ed esperti del settore.

L’incontro, non a caso, si è aperto con l’intervento dell’avv. Gianfranco Amenta, il quale ha subito sottolineato l’importanza del tema del convegno, sostenendo quanto sia devastante il problema della violenza, un problema che comporta l’inaridimento della persona verso qualunque forma di sentimento d’amore, con la conseguente produzione di ulteriori atti di violenza.

A seguire, l’assessore alle politiche sociali Gianluca Abbinanti, che in merito alla discussione ha sostenuto quanto sia essenziale rompere il muro del silenzio al fine di prevenire questa terribile piaga sociale che può essere realmente ostacolata soprattutto attraverso un supporto professionale.

Il congresso, inoltre, non poteva certamente farsi mancare una fase tecnico-teorica in merito al tema in questione. A pensarci, infatti, è stata la Psicoterapeuta familiare Marina Brinchi che attraverso alcune slide accompagnate dalla sua spiegazione teorica, ha illustrato le problematiche che stanno all’origine di un comportamento violento, le conseguenze derivanti da questo ed infine cosa fare quando all’interno delle famiglie si vengono a creare situazioni di questo tipo dove a pagarne i danni sono non solo le donne vittime di violenza ma anche e soprattutto i figli, spesso osservatori diretti di quanto succede.

Molto interessante, inoltre, l’intervento della dottoressa Barbara (Psicoterapeuta familiare) che attraverso la visione di un video molto forte ha messo esplicitamente in luce la situazione psicologica vissuta dai bambini figli di genitori separati.

Anche Antonio Coppola, psichiatra infantile, ha dato il suo contributo nella spiegazione della complessità del fenomeno in questione, anche attraverso la visione di alcuni disegni realizzati da bambini con problemi psicologici dovuti ad atti di violenza.

Il convegno, infine, non poteva che chiudersi con una panoramica generale di quelli che sono gli strumenti normativi di tutela nell’ambito delle violenze intrafamiliari ed extrafamiliari. Alla fine del convegno, infatti, il commissario di polizia di Alcamo, Antonella Vivona, ha mostrato tutta una serie di slide che hanno messo in luce quelli che sono gli interventi giudiziari in caso di violenza domestica.

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