ALCAMO. Si è tenuta stamane l’assemblea cittadina voluta dal comitato che si è costituito una decina di giorni fa per la Tares. Di fronte ad un nutrito gruppo di persone l’amministrazione comunale quasi al completo. Presenti un buon numero di consiglieri comunali, alcuni tra il pubblico altri nell’area vicina al microfono, e diversi assessori.
L’atmosfera era simile a quella dei comizi politici con la differenza che questa volta a prendere la parola sono stati soprattutto i cittadini e le persone che hanno voluto lasciare la loro proposta o critica. Non sono mancati fischi e contestazioni ma tutto sommato l’assemblea si è svolta nel rispetto reciproco dei partecipanti.
Le problematiche sollevate sono state diverse e riguardanti le difficoltà relative a tante situazioni tipiche del nostro tempo. Dalle cartelle inesatte alle difficoltà di quanti non riescono a comprendere come mai si usi ancora un metodo così obsoleto di calcolo che insiste soprattutto su quelle persone con le famiglie più numerose, ma non per questo più ricche. Diverse proposte sono state avanzate riguardo la possibilità di guardare a realtà che fanno la differenziata ma non hanno questi costi come la provincia di Trapani
Il comitato si è espresso con un documento dove sono stati sottolineati diversi punti fondamentali e di immediata necessità; tra questi la necessità di agire sulla struttura idrica per evitare gli sprechi e risolvere un problema che va avanti da decenni, la richiesta di non aumentare il gettone di presenza dei consiglieri e spostare i consigli comunali ad orari che non siano limitanti per la conclusione della seduta nella giornata stessa in cui si inizia, questo e tanto altro hanno messo per iscritto i cittadini e il sindaco ha firmato le proposte sotto gli occhi di tutti i presenti. Si tratta di segnali di cui il comitato si è fatto portavoce ma che rappresenterebbero una grande conquista per tutti.
A conclusione della mattinata è intervenuto anche il sindaco che ha dichiarato in prima istanza di comprendere i fischi arrivati e la rabbia di quanti hanno manifestato. Intervenendo ha dichiarato di essere pronto già da domani a lavorare con tutta la giunta affinchè i problemi vengano risolti entro breve, soprattutto quelli relativi agli errori, e affinchè si trovino delle modalità per sgravare i cittadini delle tassazioni particolarmente onerose. Considera già un ottimo risultato aver tolto il servizio dell’AIPA che costava 500 mila euro all’anno al comune e ha assicurato che i dirigenti comunali non riceveranno alcun premio in denaro poichè è consapevole delle difficoltà in cui versano tutti i cittadini.
Un sindaco piuttosto dimesso e volenteroso a schierarsi dalla parte degli alcamesi e pronto, a suo dire, a marciare verso Roma per rappresentare il problema allo Stato, quello stato di cui attualmente i Sindaci italiani non possono fidarsi a causa delle improvvise cancellazioni di trasferimenti (il 28 ottobre Alcamo ha ricevuto notizia che erano stati tagliati oltre 3 milioni di euro di trasferimenti, comportando così uno squilibrio nel bilancio).
Un’amministrazione, seppure con le sue lacune, presente e pronta a ricevere critiche e tanta rabbia da parte dei cittadini ma che si chiede, come ha ricordato il sindaco, dove erano stamattina gli altri politici rappresentanti di Alcamo in Regione ad esempio.