PALERMO. Approvato dalla II Commissione Bilancio e Programmazione, l’emendamento alla Legge di Stabilità in discussione all’Ars, presentato dai deputati Ruggirello, Fazio, Turano.
L’emendamento di fatto sostituisce, con un aggiornamento della vecchia norma, l’articolo che impone i canoni per gli scarti e sottoprodotti di lavorazione (euro 0.30 al metro cubo per l’anno 2013 ed euro 0.55 a partire dall’anno 2014) e per le pietre ornamentali (euro 0.40 al metro cubo per l’anno 2013 ed euro 0.80 a partire dall’anno 2014). La commissione ha accolto le valutazioni dei tre parlamentari trapanesi che ha ritenuto eccessiva e penalizzante la previsione dell’articolo 12 che di fatto introduceva una doppia tassazione per la stessa finalità.
Nel cancellare i canoni l’emendamento, tenendo conto delle rilevanti esigenze di tutela dell’ambiente, integra l’articolo 12 con un aggiornamento delle precedenti normativa e va a confermare ed incrementare i versamenti per opere di recupero ambientale a carico degli esercenti delle attività di cava con un 50% in più e fino ad un tetto massimo elevato (dai vecchi 50 milioni di lire) fino a Euro 50.000 per ciascuna azienda (art. 19 L.R. 127/1980 modificato dall’art. 5 L.R. n. 19/1995; tabelle fissate da D.A. Industria del 23 /02/1998, in GURS parte I n. 59 del 21/11/1998). Di tali versamenti il 20% è posto dalla Regione a disposizione dei Comuni interessati per la realizzazione di opere di recupero e riqualificazione ambientale. Qualora siano interessati più Comuni il previsto 20% va ripartito sulla base della superficie di cava approvata ricadente in ciascun Comune.
“Se non fosse stato accolto il nostro emendamento – commentano Ruggirello, Fazio e Turano – il settore lapideo avrebbe corso il serio rischio di vedere vanificato ogni sforzo produttivo ed ogni possibilità di trarre reddito dalla attività estrattiva e di reinvestire nel settore portandolo verso una crisi irreversibile per la insostenibilità economica dei canoni estrattivi”. L’emendamento scioglie le preoccupazioni avanzate dalle Associazioni di categoria che temevano le negative ripercussioni in termini economici ed occupazionali per il comparto.
Il settore lapideo siciliano produce per un valore di oltre 100 milioni di euro l’anno ed esporta il 90 per cento del prodotto, lavorato e semilavorato, verso i mercati esteri, occupando oltre 5000 addetti. Nella sola provincia di Trapani, concentrati nel bacino marmifero di Custonaci, gli addetti sono più di 3000 e rappresentano il 20% della forza lavoro del manifatturiero dell’intera provincia.