Ieri il Senato ha votato sì alla modifica della legge sul voto di scambio, rispondendo alla richiesta che, la campagna “Riparte il futuro”, avanza alla politica da circa un anno. Tale esito è certamente frutto di quella che potremmo definire “cittadinanza attiva”, è merito, cioè, di tutti quei cittadini che, impegnandosi in prima persona, hanno posto la loro firma chiedendo al Parlamento, giorno dopo giorno, impegno contro la corruzione. Il nuovo testo prevede che, nello scambio politico-mafioso, possa essere perseguitato dalla legge, non soltanto l’erogazione di denaro, ma anche lo scambio di “altra utilità”, come informazioni su appalti, posti di lavoro, cariche o protezione dalle attività di polizia (un punto fondamentale perché la norma sia realmente efficace). L’impegno di “Riparte il futuro” è stato più volte ricordato dai senatori durante il dibattimento, manifestando, dunque, la volontà di rispondere alle richieste dei cittadini firmatari della petizione. La norma dovrà ora passare alla Commissione giustizia della Camera e poi essere votata dall’aula.