ALCAMO. Sono sonore le bacchettate che l’Onorevole Mimmo Turano rivolge all’amministrazione alcamese, capeggiata da Sebastiano Bonventre. Un atteggiamento marcatamente critico difronte ad una situazione di impasse amministrativo per cui, dopo un anno e mezzo, non sono state ancora mantenute le promesse dell’allora candidato Sindaco e dell’intera coalizione a suo sostegno. Turano incalza il suo discorso definendo l’attuale fase come una ” discesa verso il baratro” in cui le forze politiche stanno trascinando l’intera città. Nello specifico, il riferimento è ai movimenti Patto per Alcamo, Area Democratica, PD e Nuova Presenza che, dopo aver sostenuto Bonventre durante la campagna elettorale, ora prendono le distanze dallo stesso, sferrando attacchi più o meno occultati che mettono in continua difficoltà il Sindaco. L’esempio di Schettino, come dice lo stesso Turano, viene perpetrato da questi gruppi con lo scopo di creare difficoltà nei confronti di qualsiasi possibile intervento per il bene della città e trasformando, a suo dire, Bonventre in un agnello sacrificale: ” questi gruppi lo hanno prima costretto a non dimettersi e poi si sono allontanati dimostrando, ancora una volta, che la vittoria di Bonventre è peggiore di una sonora sconfitta”.
L’Onorevole Turano parla quindi dell’esigenza di una vera e propria presa di coscienza, da parte del Sindaco, della condizione attuale e di un’assunzione di reponsabilità da parte di questi gruppi. Allo stesso modo, lo stesso addebita alla presunta”incapacità amministrativa di Bonventre” il motivo per il quale, ad oggi, non sono state rispettati i punti del programma presentato durante la scorsa campagna elettorale. L’assoluta necessità di creare una condizione di stabilità non fa altro che aggravare lo status quo di una città che ha bisogno di vivacità amministrativa per far fronte alle problematiche quotidiane e straordinarie. Turano dunque propone al Sindaco Bonventre di rimpossessarsi di una reale maggioranza, che possa dare una stabilità all’attività amministrativa, di portare a termine il rimpasto di giunta, di cui, ancora ad oggi non si ha alcune reale notizia, e in via definitiva di attuare i punti del suo programma. Se dunque, dovessero mancare queste condizioni “Bonventre si dimetta e si torni a votare!”.