Ecco Ingroia, commissario straordinario alla Provincia a Trapani

“Un incarico che svolgerò senza togliere quella toga che ritengo di portare sempre sulle spalle”. Intanto l’ex commissario lascia e mette sotto accusa Turano

“Buongiorno commissario, ma come è finita? Puntava a Palazzo Chigi e invece si ritrova in periferia, in questa periferia trapanese a fare il capo di una amministrazione in scioglimento”. Lo abbiamo accolto in questa maniera Antonio Ingroia ex procuratore aggiunto della Dda di Palermo, pm cresciuto con Borsellino, Caselli, e che ha poi lavorato al fianco di Grasso e – un po’ meno – di Messineo. Non si sottrare alla domanda anche provocatoria, sorride e risponde che “si tratta sempre di un ruolo di governo, la differenza che a Trapani non arrivo da politico ma Crocetta mi ha voluto qui proprio perché sono un ex magistrato. Incarico di governo che svolgerò come svolgerei qualsiasi altro, alto senza della legalità applicata per fare buona amministrazione e garantire sviluppo”.

Si sa che qui parlare di legalità ha anche altro significato, lotta alla mafia, Crocetta l’ha mandata qui affermando che questa è la terra di Matteo Messina Denaro quindi servono uomini forti, capaci, determinati: “Nella lotta alla mafia la fase uno è quella di ripristinare la legalità arrestando i criminali, ma c’è poi la fase due, quella che organizza la Sicilia degli onesti. La Sicilia è la terra di Totò Riina e di Falcone. Trapani è la provincia di tanti trapanesi onesti e di Messina Denaro”.

Questa legge prevedeva lo scioglimento delle province siciliane in un battibaleno, cosa che non è avvenuta, intanto però sono stati chiusi i rubinetti delle pubbliche erogazioni e accade che mentre si dice che con la cultura bisogna combattere la mafia, a Trapani rischiano di chiudere enti culturali e universitari, il consorzio universitario, la biblioteca, l’ente teatrale Luglio musicale. Alla fine anche lei rischia di essere commissario liquidatore? “”Sono lusingato dell’incarico che mi è stato affidato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dalla Giunta. Non ho ancora un’agenda perché la nomina mi è stata comunica ufficialmente meno di 24 ore fa. Non vengo a fare il pubblico ministero ma non posso dimenticare la mia storia e la mia esperienza. Il commissariamento è una eccezione alla regola della democrazia spero, dunque che non sia un incarico lungo. Il Parlamento faccia ciò che deve fare in tempi brevi”. Insomma una bella stoccata al Parlamento regionale che ritarda la riforma. Certamente non ho incarico di fare il liquidatore, ma il commissario straordinario per amministrare.

Una nomina accompagnata da polemiche, per qualche politico regionale Ingroia non potrebbe fare il commissario alla Provincia non essendo dirigente prefettizio o dirigente o funzionario regionale: “Quando mi avvicino a un incarico pubblico c’è sempre qualcuno che cerca di ostacolarmi, probabilmente perché ha qualcosa da nascondere. Ci sono abituato perché mi accompagnano da tempo. Sono a Trapani con uno spirito laico, cercherò di svolgere il ruolo di amministratore e non di pm…certo se troverò fatti da riferire all’autorità giudiziaria non avrò esitazioni a farlo”. E’ questo forse quello che fa paura. L’unico benvenuto ricevuto è stato quello dell’ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, personaggio che lui da pm ha indubbiamente conosciuto per le note vicende giudiziarie. Anche D’Alì è stato presidente della Provincia.

Intanto mentre Ingroia si insediava la segreterioa generale della Provincia provvedeva a dare adempimento allì’ultimo dei provvedimenti dell’uscente commissario prefetto Darco Pellos, cioè quello di avviare l’azione civile di risarcimento del danno nei confronti dell’ex presidente della Provincia, il deputato Udc Mimmo Turano e degli ex amministratori della società Megaservice (società mista finita in crisi), Gioacchino Lo Presti, Filippo Inzerillo e Gaspare Di Gesù. “Di Megaservice – ha risposto Ingroia – conosco poco ho letto per ora solo dai giornali”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.