ALCAMO- “Qualsiasi scelta per essere utile, efficace e opportuna necessita di una preventiva, e non superficiale, conoscenza della realtà su cui la stessa è destinata ad incidere, in merito agli effetti che deriverebbero dalla chiusura al traffico di questo tratto del Corso VI Aprile e delle zone adiacenti“: queste le righe di presentazione della raccolta firme, avviata e presentata presso gli uffici comunali da una parte dei commercianti che si dicono contrari alla semipedonalizzazione.
Già lo scorso 22 gennaio circa 60 possessori di esercizi commerciali , distribuiti sul Corso e nelle aree adiacenti (comprendenti Piazza Bagolino, Piazza della Republica, Piazza mercato e Piazza Ciullo) avevano timbrato e siglato la richiesta di mantenere la chiusura del tratto del Centro storico soltanto il sabato dalle ore 18.00 alle ore 21.00 e la domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 21.00. Nella prima lettera si parla di un “mancato esito positivo” della semipedonalizzazione anzi si sottolineano i “danni all’economia delle attività commerciali”. Tra le firme spicca anche la lettera di Monsignor Ludovico Puma il quale mostra una certa preoccupazione per l’accesso, da parte dei fedeli alla Chiesa Madre.
La raccolta di firme effettuata da quel momento in poi è stata protocollata al Comune di Alcamo lo scorso 21 febbraio. Le firme raccolte, sulla base di una contrarietà alla chiusura del Corso stretto, sono 1488 e le motivazioni che ne stanno alla base focalizzano l’attenzione su alcuni punti ben precisi: sulla mancanza di un sufficiente numero di parcheggi, sul già avvenuto riversamento del traffico sulle zone limitrofe che soffrono di continue congestioni della viabilità per la mancanza di controlli della polizia municipale e l’assenza di un trasporto pubblico.
Per i firmatari, dunque, risulta essere errata la convinzione di poter modulare la vitalità e la viabilità di un tratto di strada solo sulla base di chi viene in questa zona soltanto a passeggiare. La questione area semipedonale del Corso VI Aprile continua a suscitare polemiche da una parte e dall’altra, tra i comuni cittadini, tra i commercianti e all’interno dell’amministrazione. C’è chi ha disposto, a proprie spese, un tappeto in una piccola parte del tratto del Corso, e chi chiede che queste firme vengano prese in considerazione. Nei prossimi giorni, di sicuro, si attenderanno alcune novità in merito alla vicenda e ad alcune possibili soluzioni.