E’ illegittimo escludere i candidati nei bandi di concorso proposti dalle banche per raggiunti limiti d’età. Questo è quanto si evince dalla sentenza del Giudice del Lavoro, Mauro Petrusa, del Tribunale di Trapani.
Nel caso specifico il giudice ha considerato discriminatorio il comportamento da parte della Banca Don Rizzo di Alcamo, che ha escluso, per ragioni di età, un candidato alla selezione per un posto di un dipendente.
La vicenda risale al 2011 quando Baldo Lucchese, quarantenne, si è visto respinta la propria richiesta di partecipazione alla selezione per l’assunzione presso la sede della Banca Don Rizzo di Alcamo perché anagraficamente più vecchio rispetto al limite di età richiesto nel bando.
Non convinto della legittimità del bando, non si è dato per vinto ed ha intrapreso un lungo e complesso iter giudiziario nei confronti della Banca. Il legale di Lucchese, Pino Maniscalco Basile, dinanzi al giudice, si è appellato all’articolo 3 del decreto legislativo 216 del 2003 che disciplina la parità di trattamento in materia di occupazione.
Qualche settimana fa, la sentenza del Tribunale di Trapani, gli ha dato ragione, accogliendo la richiesta “del ricorrente nella parte in cui lo stesso chiede di ritenere e dichiarare che la Banca Don Rizzo ha attuato un comportamento discriminatorio in suo danno”.
Secondo il giudice del lavoro, infatti: “Il principio di parità di trattamento riguarda pure le distinzioni di età e si applica a tutte le persone sia nel settore pubblica che privato ed è suscettibile di tutela giurisdizionale”, nell’area di “accesso all’occupazione e al lavoro, sia autonomo che dipendente, compresi i criteri di selezione e condizioni di assunzione”.
Nella sentenza, inoltre, viene esclusa la possibilità di un risarcimento in quanto, anche qualora fosse stato ammesso alla selezione, non vi sarebbe stata la certezza di essere assunti. Invece, nel secondo caso, in merito alla possibilità di richiedere il risarcimento per la mancata chance, non è stata presa in considerazione da parte del giudice, in quanto la Banca ha successivamente invitato il Lucchese ad un colloquio volto all’assunzione. Il giudice ha valutato la buona fede della Banca nel voler riparare il pregiudizio causato. Pertanto, visto che Lucchese non si è presentato al colloquio, ha fatto cadere l’ipotesi di risarcimento. Secondo Lucchese, se si fosse presentato al colloquio la Banca avrebbe trovato ulteriori ragioni di esclusioni e quindi per bocciarlo.
Per Baldo Lucchese questa sua esperienza rappresenta una battaglia di principio contro le tante discriminazioni nel mondo del lavoro. Baldo lavora da tanti anni all’estero, oltre ad essersi laureato a Palermo e con un dottorato alle spalle negli USA, aveva deciso di ritornare nella sua città. Opportunità negata, prima del previsto, solamente perché aveva qualche anno in più rispetto al bando di concorso.