Franca Viola premiata a Roma da Napolitano

ALCAMO. La sua storia ha cambiato un’ epoca e modificato irreversibilmente il corso degli eventi sia dal punto di vista culturale che legislativo. Stiamo parlando di Franca Viola, alcamese sempre lontana dai riflettori e dalle pagine dei giornali nonostante la sua vicenda sia stata una di quelle che si studiano oggi sui libri di storia.

Oggi a Roma il presidente della Repubblica la insignirà di un riconoscimento che segue la citazione di due anni fa proprio durante la commemorazione dell’8 marzo. A Roma l’accompagnerà il figlio Mauro che sarà con lei durante il riconoscimento di un’alta onorificenza.

Franca Viola è la donna che, appena 17enne nel 1965, rifiutò il matrimonio riparatore con Filippo Melodia, il quale l’aveva rapita per poi poterla sposare. Nel processo che seguì il rifiuto e la denuncia della signora Viola fu difesa da Ludovico Corrao. Finita quella vicenda si ritirò a vita privata sposando Giuseppe Ruisi, da cui ha avuto due figli. Coraggiosa la donna che rifiutò di sottomettersi al nipote di un boss allora molto in vista, Vincenzo Rimi. Coraggioso anche il marito che la sposò non prestando attenzione all’eventuale vendetta di Cosa Nostra.

Filippo Melodia finì ucciso nel 1978 in una faida tra i Rimi e i Corleonesi.

Franca Viola rimase invece simbolo di emancipazione e coraggio al punto che negli anni a seguire cambiò l’articolo del codice penale che prevedeva il matrimonio riparatore. Ancora oggi viene ricordata per quella vicenda e soprattutto per la sua risoluta decisione di non piegarsi al volere di un uomo e di una società allora fortemente intrisa di quei valori.

Molti i libri che narranno la sua storia, nonostante la donna viva in assoluta discrezione la sua vita, e anche un film del 1970 di Damiano Damiani che ne trae spunto.

In un giorno come l’8 marzo è evidente che è ancora importante ricordare e commemorare la lotta di tante donne che hanno permesso alla società di progredire e aumentare il rispetto verso quello che ancora oggi viene considerato il sesso debole. La testimonianza di oggi ricorda quanto non siano soltanto le leggi a fare avanzare una società nel rispetto di tutti i diritti fondamentali ma vi è necessità anche di un forte e intenso cambiamento culturale.

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Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.