A Trapani è cominciato oramai il conto alla rovescia. Giovedì prossimo in aula consiliare interverrà il sindaco per dire come stanno le cose, il passato e il futuro della sua amministrazione. Ciò che emerge chiaramente è la circostanza che in questi giorni Damiano ha preferito i consigli di qualcuno, e il nome ricorrente è quello dell’ex editore tv Peppe Bologna, la nomina di un assessore, Giuseppe Licata, è servita a far scoppiare la tempesta e quantomeno Damiano in un paio di ore ha contato amici, pochi, nemici, tanti, ma nel suo caso però la frase “tanti nemici molto onore” non sembra possa essere applicata. Poi c’è stato chi si è divertito a scrivere fiumi di inchiostro sul famoso incontro col Pd ma spesso per costruire realtà del tutto inesistenti. E la conferma in tal senso arriva da Francesco Brillante, avvocato, segretario del Pd trapanese. Damiano è cosa nota che ha deciso di aprire le consultazioni ascoltando per primo il Pd, e a quel punto si è sentito dire di tutto, Damiano cambia casacca, Damiano apre al Pd, Damiano chiude col centrodestra e fa una giunta di centrosinistra. C’era anche chi girava con una lista di possibili nuovi assessori. Come stanno le cose ce lo dice Brillante.
Mi dica la verità segretario, si sente sollevato dopo che il sindaco Damiano ha chiuso al Pd?
Il Sindaco non ha chiuso e non ha aperto, di certo ha invitato il PD ad un incontro, non il contrario. Mi sento sollevato che si sia conclusa una fase di incredibili congetture che hanno dimostrato la tendenza al “gossip politico” di alcuni, che son sicuro saranno rimasti un po male del fatto che il Sindaco in questi giorni stia invitando su da lui un po tutti. Ribadisco che la nota del Sindaco era inutile, non aggiungendo nulla nel contenuto. Reitero un paio passaggi del discusso documento : “Il Sindaco, dopo mesi di indifferenza e sordità, ha mostrato interesse per molte delle istanze programmatiche prodotte dal gruppo consiliare e dalla Segreteria, manifestando l’intenzione di integrarne alcune in un suo nuovo progetto per la città, senza chiedere in cambio alleanze, proporre poltrone o anteporre la rinuncia alla già annunciata mozione di sfiducia. Anzi ribadendo “nessuna poltrona più per nessuno” “Il nostro atteggiamento non cambia . Il PD, come dal giugno 2012, porterà in seno al Consiglio le istanze dei cittadini, metterà alla prova questo Sindaco, e la sua volontà di cambiare rotta, gli chiederà di allearsi con i propri cittadini cercando di “fare”. Se Damiano riuscirà a costituire un “consiglio del buon senso” ci troverà coerenti e disponibili sui punti aderenti al nostro programma, nulla più. In ogni caso il Sindaco dovrà essere tempestivo ed efficace, il 28 maggio è vicino”.
Passo indietro…il giorno dell’invito a confrontarvi ci racconta come è andata?
Certo. Il Sindaco a mezzo contatto diretto ai nostri Consiglieri ha chiesto di incontrare la dirigenza locale. Dopo una consultazione con il gruppo consiliare e la Segreteria comunale, ho datol’ok per l’incontro. Ho informato della cosa tutti i dirigenti locali attualmente in carica, che sono circa 80. Il Sindaco ha ricevuto una delegazione di sei persone (i tre consiglieri, il segretario e due membri della segreteria). La delegazione “folta” l’ho volutamente costituita perché immaginavo che molti ci avrebbero immotivatamente attaccati. Il PD è informato, compatto e coeso.
E in quella sede avete esposto quel programma che sostanzialmente adesso il sindaco dice che è scontato e non porta nulla di nuovo…e allora invece la reazione del sindaco quale fu?
Non proprio. Il Sindaco ha manifestato interesse per una proposta programmatica che la Segreteria aveva lanciato circa 10 giorni prima. Ha detto che le questioni erano condivise , ed ha fatto degli apprezzamenti su precedenti proposte lasciando intendere, neanche troppo velatamente, che erano rimaste inascoltate per vincoli politici riferibili ai ora suoi “ex alleati”. Sottolineando un solo nome ed una circostanza: “tra me e D’Ali più nulla”.
Certo però la decisione di Damiano, resa pubblica giorni or sono, di non firmare alcun accordo col Pd nel nome di Sodano vi fa onore…cosa avevate chiesto Voi riguardo all’ex prefetto?
Ci tengo a sottolineare che non c’era nessuno accordo da firmare. Solo la constatazione di un Sindaco non sfiduciabile fino al 28 maggio senza alleati e con poche idee. Per quanto concerne Sodano, l’ho detto, l’ho scritto e lo ripeto. Era il punto nr. 3 del documento programmatico risalente al 22 febbraio quando Sua Eccellenza era ancora in vita : “Senza legalità non esiste sviluppo economico e progresso sociale. Il Partito Democratico di Trapani lancia con forza un messaggio alla città “ NE’ PADRONI E NE’ PADRINI”, e chiede al Sindaco un messaggio forte nei confronti della comunità: la concessione, con suo proprio atto, della cittadinanza onoraria all’ex Prefetto Fulvio Sodano, simbolo acclarato per la comunità trapanese”. All’incontro abbiamo chiesto l’immediata intitolazione di una Piazza, in mancanza l’intestazione dell’Aula Consiliare. La risposta di Damiano ormai è di dominio pubblico.
Si risposta a tutti nota. Sul nome di Sodano c’è chi strumentalizza. Ma vi siete chiesti il perché vero della rottura prima con Fazio e poi con D’Alì da parte del sindaco?
Su Fazio non saprei. Su D’Ali l’ho chiesto direttamente. Questioni di postazioni, poltrone. Abbiamo chiesto una dichiarazione chiara, pubblica e consiliare. Considerando che il Sindaco non si fa per concorso, ma per consenso, e quel consenso è riferibile, più che a Damiano, ai soggetti che oggi ripudia. A fortiori, abbiamo invitato il Sindaco ad una presa di posizione credibile. Perché non può esserlo chi dice di avere chiuso con D’Ali tenendo in piedi posti di governo e sottogoverno riferibili allo stesso.
Piano regolatore generale vi dice nulla a proposito di contrasti?
Nella mia nota “della discordia” diffusa subito l’incontro, tra punti trattati , ho già reso noto, che d’importanza vitale risulta la modifica, o per meglio dire l’approvazione, di un nuovo Piano Regolatore, considerando che l’attuale è in scadenza. Priorità, perché un inefficiente ostacola il già sofferente settore edilizio. A tal riguardo di assoluta importanza risulta la riqualificazione delle aree “A1” fuori zona, ovvero tutte le aree che entrano nel vincolo “centro storico” ,solo per anzianità, senza però che al vincolo si affianchi il pregio storico-artistico. Mi riferisco alle zone site in periferia, come Palma e Rilevo, e nelle zone limitrofe a via Orti.
Ancora è prioritario aprire un dibattito sull’estensione del perimetro della riserva delle saline in discussione alla Regione, perché incidente sulla Z.I.R. , nonché , ove possibile intervenire sugli indici di fabbricabilità, che a Trapani risultano essere estremamente inferiori rispetto, ad esempio, a Marsala.
E lavori al porto?
Sul Porto insieme alla nostra Senatrice Pamela Orrù, abbiamo già promosso un evento qualche mese fa a cui ha partecipato il Sen. Marco Filippi , Presidente della Commissione Interparlamentare per le Infrastrutture. L’argomento è preso molto seriamente dal Pd, che indipendentemente dall’ Autorità Portuale o meno, di concerto a tutti livelli, regionali e nazionali, ne sta cercando lo sviluppo migliore possibile. Il porto e all’aeroporto insieme rappresentano il futuro, e probabilmente , la sopravvivenza di questa città.
Da uno a dieci quanto è politico Damiano?
Zero. Non ha predisposizione ad intendere il sistema politico, pur svolgendo il ruolo più rappresentativo per antonomasia. Non ha percezione del consenso, ne del mal contento, e se ce l’ha ne rimane pressoché insensibile. Non comunica idoneamente ne con il Consiglio ne con i cittadini. Non ha capito che non è un funzionario, e non credo riuscirà a sorprenderci più di tanto in futuro.
Possibilità di tornare ad avere una sinistra coesa…da uno a dieci….
Certo che c’è. Non do voti. La collocazione della geografia politica non è un sacra ascesa dello Spirito Santo, ma la voglia di aderire ad un progetto. Per fare un esempio, posso dirmi comunista, ma se poi sostengo Gino Bosco come Sindaco di Trapani (parlo per assurdo sia chiaro), non sarebbe certo la “sinistra” a doversi porre domande. Io mi sento, e sono un uomo di sinistra. Non rispondo a logiche volte alle polemiche di cui, spesso, siamo vittime, guardo al futuro e agisco nel presente, ed ambisco ad una forte coalizione di centro sinistra e riformista coesa non per simpatia o affinità, ma sui contenuti; aggregata non per costrizione o coalizione, ma per volontà; e motivata non per individualismi o ambizione, ma per costruttiva competizione di idee.
Per questo, insieme alla segreteria, sto già redigendo un regolamento per le primarie che ci porterà ad individuare il nostro candidato sindaco. Le primarie creano aggregazione e partecipazione, interessano i media e fanno emergere le personalità. Ci credo molto e dato che questa volta dipenderà anche me, m’impegno sin da ora perché ci siano.
Ma il Pd il candidato a sindaco da proporre alla città lo possiede già?
Certo che lo possiede. È già tra di noi, assicuro. Potrebbe essere anche lei, sig. Giacalone. Si iscriva al Partito, aderisca al progetto, partecipi alle primarie e le prometto: se vince sarà il nostro Sindaco.
Grazie dell’invito, preferisco fare ancora il giornalista…e mi creda non è un problema di rifiuto di responsabilità perché il giornalista ha responsabilità altrettanto a quelle che ha un amministratore.
Ma un ipotesi lista civica…vi convince?
Il Partito Democratico ha una base di oltre 700 iscritti, e siamo in crescita, molti sono gli interessati a noi. Siamo forza di governo nazionale e regionale. Primo Partito di Italia. Ipotizzo una lista civica nel caso in cui non riesca a mettere in una sola lista tutti i nostri candidati.
Torna d’attualità la mozione di sfiducia? O non abbandonate la ipotesi di Giunta di salute pubblica ?
Noi non abbiamo ipotizzato nessuna salute pubblica, semmai è Damiano che elucubra. La sfiducia è sempre d’attualità. Siamo l’atavica opposizione. Ma sarei interessato a capire chi è maggioranza. L’interlocutore più indigesto per il Pd Se è indigesto, non è interlocutore.
A Castelvetrano il vostro segretario provinciale è vice sindaco di uno degli ultimi adepti del senatore D’Alì, il sindaco Errante. A Castelvetrano non mi pare che poi su Sodano si è fatto il chiasso dovuto….non sarebbe il caso di chiedere chiarimenti al segretario provinciale?
Ritengo, quella mal celata, una critica immeritata e strumentale.
No le assicuro niente di malcelato, è una domanda che scaturisce da una constatazione. Errante è il sindaco che sostiene che Messina Denaro (boss latitante) non è il primo dei problemi, poi “dimentica” la costituzione di parte civile nel processo giunto all’udienza preliminare contro il clan Messina Denaro. Affianco a Errante c’è Campagna che non l’ho mai sentito smentire le cose dette dal suo sindaco.
Il Segretario Provinciale – riprende Brillante – si è speso ampiamente e pubblicamente per l’affermazione della legalità in un territorio forse anche più difficile del nostro. Ricordo le delibere a favore delle imprese anti racket, la via intitolata a Rita Atria, la cittadinanza onoraria a Manganelli, l’adesione per la scuola al progetto “Scacco Matto” promossa dal Comune di concerto all’Associazione Falcone Borsellino. In ultimo, sempre in tema di legalità sottolineo che sia io , che Marco Campagna abbiamo sottoscritto sia a titolo personale che di Partito il manifesto “TRAPANI DICE NO” e partecipato alla manifestazione tenuta a Piazza Notai in Trapani. Mi pare ci fosse anche lei…al centro piazza.
Con Libera e l’associazione articolo 21 sono stato tra i promotori, devo dire che Marco Campagna e il Pd sono stati tra i primi a firmare il manifesto. Ma bisogna continuare quel cammino perché le parole spese non restino spese a vanvera.
Larghe intese e trasversalità…come farne a meno una volta e per tutte
È semplice. Basta vincere le elezioni.
Grazie segretario.
(Di Rino Giacalone)