ALCAMO- La vicenda degli ex Lsu-Ata stenta ancora a trovare delle soluzioni serie per una mole di lavoratori che ammonta oggi a circa 24 mila lavoratori in tutta Italia. Gli scioperi sono stati in parte percepiti dal nuovo Governo che ieri pomeriggio ha incontrato i rappresentanti di questa categoria di lavoratori.Quello che si prospetta é sostanzialmente un ulteriore rimandare a tempi poco determinati senza trovare ancora alcuna reale soluzione.
Il Miur vorrebbe recuperare il taglio effettuato sui servizi dal decreto del fare, ma non sono stati chiariti i dettagli, le coperture e le tempistiche, in particolare in riferimento ai periodi di chiusura delle scuole. E’ stata confermata l’ipotesi di impegnare il personale in appalto in esubero, in mansioni di manutenzione scolastica ordinaria (imbiancatura, impianti elettrici, piccoli lavori di muratura, ecc) per un periodo di due anni (i Ministri parlano di un periodo che andrá dall’aprile 2014 all’aprile 2016). I lavoratori verranno riqualificati attraverso dei corsi di formazione per svolgere le mansioni a cui verranno poi destinati e, trascorsi questi due anni, quelli in esubero dovrebbero poi essere riassunti dalle aziende. Dunque solo un momentaneo palliativo che ancora una volta non fa che rendere precarie le condizioni di questi lavoratori.
Gli scioperi effettuati hanno avuto comunque il merito di portare all’attenzione delle istituzioni la problematica, cosa che ha riscontrato anche la sensibilità dei presidi che hanno accettato anche il disservizio comprendendo lo stato di disagio in cui questi lavoratori versano. Non si tratta peró di un atteggiamento avvenuto in tutte le scuole: esempio contrario ne è di certo l’Istituto Comprensivo Pietro Maria Rocca che ha preferito trattare la questione con piú distacco. La ditta che gestisce i lavoratori appartenenti all’Istituto comprensivo ha ricevuto, infatti, dalla scuola un verbale di contestazione che ha causato una detrazione delle somme relative al mancato adempimento alla mansione dei lavoratori. Colpiti quindi da questa severità sono stati gli istituti Lombardo Radice e il Plesso Ciullo, nonchè la stessa P.M.Rocca.
Solo una questione di regole, nulla di più, ma di fatto 10 di questi lavoratori riceveranno una media di circa 200 euro al mese in meno. Alla notizia della detrazione, ci dicono alcuni rappressentanti alcamesi di questa categoria, i colleghi hanno immediatamente proposto una tassazione interna che potesse permettere di far recuperare i soldi a chi, nonostante avesse mantenuto lo stesso atteggiamento di protesta degli altri, aveva ricevuto un trattamento diverso a causa di una pedissequa applicazione fredda delle regole. Oggi questi stessi lavoratori si dicono delusi da questo atteggiamento poco sensibile nei confronti di un problema ben piú grave e di più grossa portata e avrebbero sperato in una maggiore comprensione della condizione contingente sottolineata da un atteggiamento di maggiore buon senso e di flessibilità nell’applicazione delle regole. Intanto tutti attendono notizie anche se con uno sguardo forse ormai un pó disilluso.