Immediata la replica del segretario generale della Uil Fpl di Trapani, Giorgio Macaddino, a proposito delle recenti dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre, durante la trasmissione televisiva Feedback, in merito alla situazione contrattuale del lavoratori precari che prestano servizio al Comune di Alcamo. Bonventre aveva dichiarato di essere contrario al rinnovo dei contratti senza aver prima effettuato delle verifiche sui lavori e mansioni svolti da ogni singolo lavoratore.
Dichiarazioni che non sono andate giù al sindacato che commenta: Alzare polveroni, creare confusione, gettando gigantesche quantità di fango sui lavoratori è una pratica che non dovrebbe appartenere a coloro che gestiscono la cosa pubblica. Come Uil Fpl evidenziamo che, anche in base ai nostri dati e riscontri documentali , i lavoratori fin qui utilizzati dal comune di Alcamo risultano essere indispensabili per assicurare servizi essenziali in favore dei cittadini. Contestiamo, dunque, le dichiarazioni esternate dal sindaco Sebastiano Bonventre, che ha perso l’occasione per ponderare con dovuta attenzione le valutazioni nei confronti dei lavoratori che prestano la propria opera presso il Comune di Alcamo.
Invitiamo – conclude Giorgio Macaddino della Uil – pertanto il capo dell’amministrazione a rivedere le proprie affermazioni, facendogli notare che per attuare un percorso tendente ad una migliore valorizzazione e utilizzazione delle ricorse umane e una contestuale armonizzazione delle risorse economiche, procedendo alla dismissione di diversi appalti fin qui dati all’esterno, basterebbe predisporre adeguati ordini o disposizioni di servizio in relazione alle singole caratteristiche giuridiche e professionali dei lavoratori per determinare una chiara azione di carico di lavoro. E’ opportuno far notare che ancor prima di procedere con tale intendimento, sarebbe necessaria la verifica di eventuali limitazioni della capacità di lavoro certificate dal medico aziendale del Comune. Confidiamo nelle capacità del primo cittadino per ripristinare un sereno rapporto fra esecutivo e forza lavoro.