Sono stati assolti cinque imprenditori del settore ittico, con sede a Marsala, operanti in tutto il territorio trapanese, dall’accusa di frode in commercio e ricettazione di oltre 400 chili di tonno fresco. Gli impresari avrebbero spedito a Parma un grosso quantitativo di pesce spada, indicato come tonno alalunga, pesce meno pregiato rispetto a quello in realtà inviato e controllato alle porte di Parma dalla Fiamme Gialle.
La sentenza è stata emessa dal giudice del tribunale monocratico di Marsala, Bruno Vivona, che ha accolto le tesi degli avvocati Frazzitta, Messina, Piccione e Canale. Inoltre, il giudice ha disposto il dissequestro del pesce che era stato sequetsrato dal Gip del tribunale di Parma.
Dovranno pagare, invece, un ammenda di 2000 euro due impresari che detenevano novellame di tonno sprovvisto di autorizzazione della capitaneria di porto.