In questo maggio sereno-variabile salemitano capita di uscire di casa per partecipare al confronto dei candidati sindaci con i cittadini pensando di dover affrontare una folla disumana, rischiando magari di non potere entrare, e ritrovare invece un intero parcheggio a tua disposizione e molte sedie vuote sulle quali accomodarsi. La risposta al mio stupore giunge presto, Sgarbi non verrà. Nonostante l’ottima iniziativa dei giovani scout salemitani, l’incontro nulla dice di nuovo ai cittadini. Tutti d’accordo sui temi generali, interventi carichi di condivisibili premesse e linguaggi vari che fanno emergere il carattere politico dei vari componenti. Dal bel politichese del giovane candidato renziano piddino che poco sembra avere appreso della capacità comunicativa del suo presidente, al giovane grillino che tenta, col poco tempo avuto a disposizione, di coinvolgere il cittadino con toni sibillini e domande buttate lì sulle quali, se si avrà tempo, a casa si potrà riflettere. Sgarbi, dicevo, assente, ma la lettera inviata parla chiaro: nessuno confronto con chi, in questi due anni, non ha alzato un dito in difesa della propria città. La riflessione in merito alle elezioni salemitane non può quindi prescindere dall’inaspettata discesa in campo dell’ex sindaco Vittorio Sgarbi.
Di fatto, neanche un mese fa, l’intellighenzia politica salemitana era intenta a stabilire prospettive e alleanze per una nuova legislatura, ma al solo sospetto del lieto ritorno tutto è rientrato in modalità updating. Così, poco meno di un mese fa, alla presenza di alcuni dei protagonisti della scorsa legislatura, l’ex Sindaco è stato accolto da una folla, questa volta davvero disumana, variamente suddivisa tra fan, contestatori e puri uditori. Il discorso d’accoglienza della cittadinanza, dal sapore decisamente neomelodico, verte tutto sul riconoscimento del lavoro compiuto a Salemi dall’ex Sindaco e dell’ingiustizia subita dal comune e da Sgarbi in prima persona a seguito del commissariamento. La vicenda salemitana viene ripercorsa da Sgarbi rispedendo ai mittenti le accuse in merito ad ogni aspetto del suo mandato. Il suo è un discorso da puro garantista: nessun uomo nero o cattiva compagnia lo ha affiancato o addirittura influenzato nella gestione della cosa pubblica salemitana, non perché non esistessero, ma perché non erano né neri né cattivi. Il progetto da “ritorno al futuro” stava già mettendo l’acquolina in bocca alla vecchia guardia, ma mentre i politicanti moschettieri erano intenti a sguainare la spada insieme al loro prode condottiero per ristabilire giustizia e democrazia al grido di: “tutti per uno, uno per tutti!”, il prode condottiero era già in groppa al suo cavallo al grido di: “quant’è bello correre da solo!”. Po…Po…Po…Poooo….un ritorno al futuro non proprio come lo si era immaginato forse, o forse sì, ma ci si può sempre arrangiare. D’altro canto, molti amano Sgarbi, ma non tutti riescono ad amare il suo garantismo assoluto e qui bisogna andare incontro a tutti. “Da solo” dunque e per gli amanti delle rivoluzioni a buon mercato si ricorda che qui l’hotel ha due stelle in più, converrebbe dunque farci un pensierino. Certo però dei compagni moschettieri che con l’occhio languido sono stati abbandonati con le spade in mano e hanno subito con te i torti di un’ingiustizia “sinedriale”, non ci si può dimenticare. Sgarbi avrà pure un caratteraccio e di questo bisogna tener conto (il genio non può certo piegarsi alle logiche del furbetto di turno, anche se è bene ricordare che le vie dei furbetti sono infinite), ma di certo non lascerà a casa nessuno dei suoi amici a meno che non voglia farlo per suo piacere, sua voglia e suo interesse. Capite a me dunque, aspettatevi tutto e non aspettatevi niente. Perché il genio non segue le logiche di questo mondo. Dunque, scegliere signori! Da un lato un atto di fede, dall’altro un atto di umana imperfezione. Cari salemitani, miei concittadini, buon divertimento!