Effettivamente il continuo e incostante cambiamento di tempo non aiuta, ma se ci riflettiamo tra 6 giorni avrà inizio il mese di giugno. Un’estate che stenta ad arrivare e che ci dà l’impressione di una dilatazione temporale di un periodo primaverile anch’esso abbastanza incerto. Alcamo Marina continua ad essere deserta, tranne in pochi casi in cui le luci di alcune case rischiarano il buio delle viuzze dissestate e poco comode. Eppure è quasi estate!
L’amministrazione ha cominciato, da circa 30 giorni, a svolgere qualche lavoro in vista del consueto “pellegrinaggio popolare”. Nello specifico si tratta di una ripulita e la rimozione di detriti in tutte le aree relative alle aste fluviali, in Battigia e nella zona “Aleccia”, punto in cui giungono a valle. Apprezzabile il pensiero, ma Alcamo Marina ha bisogno di tanto altro.
Inutile, d’altra parte, abbandonarsi a utopiche idee di un esproprio di tutte le case abusive (sarebbero il 90%) e di una nuova vita di questa striscia di terra violentata dall’uomo. E’ però verisimile pensare ad un atteggiamento di cura del poco di positivo che c’è. Proprio come si fa in casa allora! L’amministrazione, ma non si escludono anche le associazioni di volontariato, potrebbero smettere di dedicare tutta la loro attenzione sempre ed esclusivamente ad Alcamo e potrebbero, invece, decidere di tagliare tutta l’erbaccia e donare un tocco di colore e di pulizia alla strada che attraversa Alcamo marina. Perché non curare ciò che abbiamo? Perché non cominciare dalle piccole cose per avvicinarsi a quelle più grandi? Allora gli alcamesi e l’amministrazione devono svegliarsi dal tipico tepore primaverile e guardare con coraggio ai piccoli passi anche in quel deserto che è la casa estiva di tanti.