CASTELVETRANO. E’ stato intitolato alle vittime castelvetranesi a bordo del piroscafo Conte Rosso, affondato durante la grande guerra. Presente il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte, Avv. Felice Errante, all’ intitolazione del molo di ponente del porticciolo di Marinella di Selinunte, ai caduti del Conte Rosso, un piroscafo italiano che venne affondato e silurato dal sommergibile inglese “Upholder”, di fronte a Siracusa il 24 maggio del 1941.
La nave stava trasportando 2729 giovanissimi soldati,1297 furono le vittime, 1055 si inabissarono con la nave, mentre le salme recuperate furono solo 242. Tra queste non vennero mai ritrovati i due castelvetranesi che si trovavano a bordo e si chiamavano Giuseppe Salluzzo e Francesco Campo. L’intitolazione si deve all’ impegno di Concetta Santangelo, pronipote del soldato Salluzzo, ed alle sue ricerche svolte anche a Siracusa presso l’Associazione Lambda Doria, fino a capire che fine avevano fatto i due soldati dopo le ultime lettere inviate alle famiglie. Da qui l’appello al primo cittadino perché intitolasse ai due caduti un sito nella nostra città. Grande merito va dato anche al presidente dell’Associazione reduci e combattenti di Castelvetrano, Lolli Indelicato, per aver aiutato la donna nelle ricerche, prima dei gravi problemi di salute che lo hanno colpito negli ultimi mesi.
La prima parte della manifestazione, alla quale hanno partecipato alcuni parenti delle vittime, ha visto la presenza del presidente dell’Associazione Lambda Doria, Alberto Moscuzza, e del primo cittadino, che ha voluto ricordare il sacrificio dei due concittadini e che, quando la signora Santangelo lo informò di questa tragedia, ha subito dato il suo assenso per l’intitolazione del molo ai due giovani e valorosi soldati, perché la memoria è un valore che va salvaguardato. Essendo due marinai , quale migliore occasione se non l’intitolazione di un molo.Alla presenza delle autorità civili e militari si è poi snodato un corteo fino al porticciolo dove, dopo aver scoperto la targa e l’esecuzione dell’inno nazionale, don Alfredo Culoma ha rivolto una preghiera alle vittime di tutte le guerre, a seguire l’esecuzione del “Silenzio” e la deposizione di una corona di fiori in mare.