ALCAMO. Il Fondo Ambiente Italiano ogni anno indìce una consultazione web, “I luoghi del cuore”, che raccoglie le indicazioni degli italiani tramutandole poi tramuta in progetti di salvaguardia ambientale. Ogni anno infatti il primo classificato ottiene la possibilità di fondi per il restauro. Nel 2008 vinse la Colombaia di Trapani oggi restaurata. Da qualche anno il Castello di Calatubo è del Comune di Alcamo che intendeva inserirlo in un sistema turistico di Castelli. Da poco è in corso il restauro della cuba delle rose vicina al castello stesso , ma per l’intera struttura servono molti più soldi. Tante associazioni ad Alcamo da tempo si stanno battendo per fare qualcosa di serio per salvare quel che resta di questo posto meraviglioso che ci guarda poco lontano dalla città. Pochi mesi fa, dei volontari pulirono il sentiero che porta al maniero, ma un restauro è ben altra cosa e non bastano certamente i volontari.
Oggi c’è un’occasione meravigliosa per fare del bene al nostro patrimonio senza spendere nulla di tasca: per votare basta registrarsi sul sito del FAI, aspettare la mail di convalida e poi dare il proprio contributo. Con questo piccolo gesto possiamo fare molto. Non si tratta di pubblicità gratuita, ma di un contributo alla rinascita di un luogo fantastico del nostro territorio. “Il Castello di Calatubo per le sue remote caratteristiche sia storiche, sia paesaggistiche è un posto unico nel suo genere, un patrimonio inestimabile da tutelare, dove quasi tutte le culture del mediterraneo hanno lasciato il proprio segno. La sua sede fu frequentata sin dal Paleolitico inferiore, per poi divenire un villaggio nel Neolitico e successivamente un importante centro Sicano – Elimo nel periodo Arcaico – ellenistico e in seguito avamposto Romano – Bizantino. La struttura del Castello seppure rimaneggiata diverse volte nel corso del tempo conserva ancora le caratteristiche tipiche delle fortezze Bizantine (rarissimo esempio in tutta l’isola). Con gli Arabi diventa un’imponente roccaforte provvista di un paese grande per poi divenire successivamente dimora signorile di diverse e importanti famiglie nobili siciliane che modificarono in base alle proprie esigenze le strutture del Castello.”questo scrive Stefano Catalano dell’ Associazione di Volontariato “Salviamo il Castello di Calatubo”sul castello nella sua pagina facebook. Il Castello non è solo delle associazioni o del Comune ma dei cittadini che lo ammirano e lo amano.
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