CUSTONACI. Finanziava illecitamente, a tassi usurai, svariati imprenditori operanti nel settore del marmo e in serie difficoltà economiche. Questa l’oscura attività svolta da un noto imprenditore di Custonaci, già tratto in arresto lo scorso anno. Le indagini che hanno condotto i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alla scoperta del suddetto reato, sono state piuttosto complesse e laboriose, ma hanno permesso di scoprire dettagli davvero raccapriccianti. L’imprenditore, infatti, all’arresto possedeva ben 370 mila euro in contanti, e risultava proprietario di un patrimonio vastissimo accumulato con l’illecita attività. Un’attività che ha permesso al lui a alla sua famiglia di svolgere un tenore di vita altamente superiore rispetto ai redditi conseguiti e dichiarati negli ultimi vent’anni. Gli accertamenti patrimoniali svolti con pazienza dai finanzieri, hanno consentito di dimostrare che l’ingente patrimonio era direttamente riconducibile ad attività illecite e pertanto assoggettabile a sequestro/confisca secondo la legislazione vigente.
Il GIP presso il Tribunale di Trapani, ha così emesso un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 2,3 milioni di euro e riguardante i seguenti cespiti: un intero complesso aziendale con sede a Custonaci e comprendente; un ristorante/pizzeria, un bar, una sala da ballo e una sala ricevimenti; nr. 30 immobili di cui nr. 17 appezzamenti di terreno, nr. 5 abitazioni, nr. 3 villette e nr. 5 locali a destinazione commerciale, nonché nr. 2 autovetture.
Al termine del processo con rito abbreviato, tenutosi nella serata di ieri, l’usuraio è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione.