Librizzi: Solo dichiarazioni spontanee, domani risponderà ai pm

Don Sergio LibrizziDon Sergio Librizzi si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip che ha ordinato il suo arresto, ha fatto solo delle dichiarazioni finite secretate

Don Sergio Librizzi si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip Cersosimo che ha firmato l’ordinanza di arresto, eseguita martedì scorso dagli agenti della sezione di pg della Forestale. Accusato di violenza sessuale, concussione e tentata concussione, l’ex direttore della Caritas di Trapani, che avrebbe agevolato alcuni immigrati nell’ottenere lo status di rifugiato politico, in cambio di rapporti sessuali, sfruttando l’incarico da lui mantenuto, in rappresentanza del Comune di Trapani, nella relativa commissione ministeriale, don Sergio Librizzi oggi ha scelto di non rispondere al giudice nel cosidetto interrogatorio di garanzia. Ha solo reso dichiarazioni spontanee, coperte però da segreto. Ordinanza quindi confermata, il prete resta in cella, nel carcere di San Giuliano. Domani verrà sentito dai pm titolari dell’indagine, Di Sciuva, Morri e Tarondo, e in questa occasione, per come ha fatto sapere il suo difensore, avv. Donatella Buscaino, risponderà alle domande.Favori sessuali come tangenti. Queste le accuse contro don Librizzi. Nella ordinanza di 400 sono riportate i contenuti delle intercettazioni , incredibili scene boccaccesche. Sono otto le violenze sessuali contestate, le vittime tutti uomini e maggiorenni. Episodi risalenti al 2009, l’ultimo è del maggio scorso. Il sistema per carpire “obbedienza” era sempre lo stesso: “io sono una persona importante, faccio parte della commissione…posso farti avere tutto facile o posso rendere tutto più difficile….tu che mi dai?”. C’era chi acconsentiva. C’è stato chi è fuggito via. O chi è stato trovato in stato confusionale: “sono andato a chiedere una coperta a don Sergio e mi ha violentato”. Fin troppo spavaldo in una occasione don Sergio non avrebbe mancato di fare esplicite avance sessuali nei confronti di un tunisino, testimone una interprete. Ci sarebbe stato anche chi avrebbe voluto denunciare il prete, ma in questo caso si apre nelle indagini uno squarcio che offre uno scenario di gravi collusioni: agenti delle forze dell’ordine, scrive il gip nella ordinanza, avrebbero consigliato chi voleva denunciare a non denunciare, addirittura avrebbero condotto vere e proprie minacce e intimidazioni per cautelare don Librizzi. Nella ordinanza si fa anche riferimento a minacce pesanti ricevuti da alcuni testi, due donne in particolare. Ad una è stato fatto trovare un proiettile davanti casa, n’altra si è vista salire in auto uno sconosciuto che le avrebbe detto di lasciare in pace don Librizzi se non voleva subire minacce più serie.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.