ALCAMO. Arrivata l’estate, arrivano anche le polemiche sulla spiaggia di Alcamo Marina e sulla relativa pulizia. Nei giorni scorsi si era già subodorato qualche sentimento di insoddisfazione, causato dalla crescente affluenza di bagnanti sulle spiagge alcamesi. Ma se le lamentele prima erano di chi sta “fuori dal Comune” ieri, durante la seduta di Consiglio comunale, alcuni Consiglieri si sono fatti portavoce di chi, invece dovrebbe svolgere questo servizio.
A causa degli sprechi e dei debiti fuori bilancio, che comportano un quasi annuale sforamento del patto di stabilità, l’ Amministrazione di Alcamo ha scelto di internalizzare il servizio di pulizia delle spiagge affidando il servizio agli impiegati comunali che, in totale ammontano a circa 800 persone. Per creare la squadra il Comune aveva previsto un bando per 54 unità da pescare tra i 106 contrattisti di categoria A. E’ curioso che questi 106 impiegati comunali non siano riusciti da soli a soddisfare il numero richiesto dal Comune. Dunque, l’amministrazione ha proceduto al coinvolgimento della categoria degli Asu, corrispondente al numero di 62. Tra questi lavoratori sono state individuate 28 unità, selezionate, a detta di alcuni Consiglieri e Asu, che hanno assistito alla seduta di Consiglio, senza alcun criterio specifico.
Succede però, che al momento dell’appuntamento per i lavori, a presentarsi sul posto sono state soltanto 14 unità, rispettivamente 8 Asu e 6 contrattisti. Inutile dire che non si tratta di un caso e che è consueta abitudine degli impiegati comunali di trovare modi e metodi che possano evitare l’attribuzione di incarichi diversi da quelli già affidatigli. Le dichiarazioni dei Consiglieri a questo proposito non sono mancate e sono state particolarmente infuocate. In tempi in cui nessuno può più permettersi di avere degli atteggiamenti tipici di una mentalità poco responsabile, soprattutto in condizioni di lavoro presso enti pubblici, la rabbia non è mancata.
Ad aprire il discorso in Consiglio è stato Alessandro Calvaruso il quale ha dichiarato: “Ieri mattina dovevano entrare in servizio delle persone a cui era stato affidato l’incarico di pulire le spiagge. Per l’esattezza erano 28 di questi lavoratori ma se ne sono presentati soltanto 14”. Poi rivolgendosi al Presidente del Cinsiglio: “la invito ad attivarsi affinchè gli intoccabili escano fuori dagli uffici. Tutti hanno il dovere di indossare gli scarponi e andare a pulire le spiagge. Tutti sono cittadini e tutti devono lavorare: chi non vuole lavorare deve andare fuori dal Comune”.
Il Consigliere Pipitone entra nel merito della questione e chiede di “capire il metodo adottato per la scelta di queste persone” e sottolinea l’ordine di priorità per lo spostamento del personale del Comune che prevede prima i lavoratori di categoria A e poi gli ASu.
E’ un excursus storico quello della Consigliera Vario che afferma: ” La II commissione ha chiesto di internalizzare il servizio. Allo stesso modo, la stessa aveva chiesto ai dirigenti dei vari settori di individuare i criteri con i quali selezionare queste persone. Qualcosa comincia a muoversi, ma in realtà senza una linea precisa. Oggi si sono presentati 13 gli altri hanno presentato certificato medico. Sarebbe il caso di richiedere un controllo medico esterno a questo ente”. Infine la Consigliera Di Bona che dopo aver confermato il suo sotegno alle tesi precedenti, asserisce: “Non capisco come gli Asu possano essere retribuiti non possedendo un contratto e dovendo lavorare anche il sabato e la domenica”.
Tra le polemiche e le questioni anche quella riguardante l’incentivo per chi va in spiaggia, proposta dal Consigliere Raneri, il quale ha abbandonato l’aula dopo aver definito l’ordine di servizio una “porcata”. Dunque si è chiesta pari dignità di tutti i lavoratori e l’eliminazione di questa categoria a sè che porta il nome di “intoccabili “, piaga che afflige da decenni il Comune di Alcamo.
A sedare gli animi, e anche a dare il giusto merito alla questione, è in tarda serata una lettera scritta dallo stesso Sindaco in cui il primo cittadino mostra la volontà ferrea di effettuare dei controlli sul personale: “la volontà politica più volte espressa sull’utilizzo del personale è quella che ogni dipendente svolga il proprio ruolo secondo le mansioni affidategli. Viene disposta con effetto immediato la ricognizione di tutto il personale di categoria A e la successiva globale assegnazione dei servizi propri del ruolo. La mancata attuazione rientra nella valutazione del rendimento del personale dirigente. Relativamente al personale Asu, si dispone opportuna verifica e le loro modalità di occupazione attrevrso parere della Regione e dell’ufficio legale”.