PALERMO. Nei giorni scorsi il deputato Tancredi ha organizzato un incontro nella sede dell’ex provincia di Trapani al fine di comprendere meglio il futuro possibile per le ferrovie della zona. A seguito di tale incontro la Palmeri ha chiesto di calendarizzare degli incontri con la IV commissione al fine di raggiungere anche un altro livello di trattazione.
Intanto venerdì un altro pre incontro tra ferrovieri e sindacati della provincia di Trapani.
“L’obiettivo del prossimo incontro – dichiara Palmeri – è quello di scegliere una linea progettuale, la più fattibile e condivisa possibile fra tutte le parti, allo scopo di poter partecipare ai nuovi progetti in cantiere, facendo rientrare negli stessi le tratte del trapanese che ad oggi sono state di fatto escluse. Questo tentativo appare arduo alla luce del fatto che, come comunicato dai funzionari dell’assessorato durante lo scorso incontro, per un riammodernamento globale delle linee ferroviarie siciliane avremmo bisogno di diversi miliardi di euro. E, invece, i fondi a disposizione saranno al massimo poco più di 800 milioni e a condizione di attenersi scrupolosamente, ed entro i termini previsti, ai criteri progettuali stringenti della Comunità europea”. “Nonostante ciò, ogni tentativo andrà fatto; stiamo parlando di tratte molto attive”.
Tratte molto attive ma anche molto bistrattate e lasciate ad uno stato di abbandono davvero preoccupante. Ad essere chiaamata in causa è anche Trenitalia soprattutto per la tratta Castelvetrano-Mazara-Marsala- Trapani che ogni giorno vede transitare circa 2000 utenti
“Non si tratterebbe, quindi, di una tratta scarsamente trafficata, ma di una delle più frequentate della Sicilia. Ricordiamo inoltre che i biglietti annui staccati per le visite turistiche al tempio di Segesta (tratta ferroviaria via Milo) erano in media 320 mila (oggi serviti con pullman), a Selinunte (tratta ferroviaria Castelvetrano- Sciacca – Porto Empedocle, chiusa da anni) 280 mila. Chiudere in questo contesto alcune tratte ferroviarie appare molto insensato”. Affermano Palmeri e Tancredi.
La Filt cgil ha a lungo chiesto di riaprire la tratta Trapani- Alcamo via Milo un tempo strategica tratta per cui erano stati predisposti fondi europei mai utilizzati e dirottati su altro.
“Per la ripresa economica del nostro territorio, – conclude Valentina Palmeri – bisogna partire proprio dal rifinanziamento di quei progetti che garantiscono la mobilità ed il trasporto pubblico di persone e merci. La ex provincia di Trapani ha bisogno di un piano di investimenti e di sviluppo dei trasporti come anello fondamentale di quell’economia considerata indispensabile alla sopravvivenza dei comuni e dell’occupazione, uno sviluppo dei trasporti inserito in un progetto di sistema di mobilità delle persone e merci basato principalmente sull’integrazione e sull’intermodalità, come ad esempio il collegamento che rappresenterebbe un’infrastruttura al passo con i paesi moderni e sviluppati, tra la linea ferroviaria e l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani”.