Gli investimenti della Chiesa Cattolica.

piazza-san-pietro1A quanto pare in molti sono interessati alle finanze e agli investimenti della Chiesa Cattolica. Capita spesso di leggere su quotidiani e settimanali come mi è capitato in questi giorni, di articoli ed inchieste su questo argomento, che, a detta di molti, fanno incrementare anche le vendite.
Personalmente non sono contrario a questo tipo di inchieste anzi, una Chiesa più trasparente e più vicina alle persone è quello che da tempo mi piacerebbe vedere. Con Papa Francesco tutto questo sembrerebbe che si stia realizzando. Un Vescovo di Roma che, a piccoli passi, vuole rimettere al centro di tutto il Vangelo e la parola di Cristo e mi piace che questo cambiamento stia avvenendo con una certa velocità, velocità che non era affatto scontata. Molti i cambiamenti portati all’interno delle istituzioni vaticane e ai vertici dello IOR Istituto per le Opere di Religione.

Detto ciò, mi chiedo: ma perché la stessa attenzione per le finanze, gli investimenti e le proprietà della Chiesa Cattolica non viene rivolta anche alle altre confessioni? A quanto pare la trasparenza richiesta a gran voce da certi quotidiani e settimanali sembra scemare quando si tratta delle finanze altrui. Lo so, alcune inchieste si sono fatte e io, distrattamente, non mi sono accorto né dei titoloni né delle copertine ad esse dedicate.
Certo è pur vero che tanti romanzi del passato, e non solo, hanno contribuito ad alzare un velo di mistero attorno al Vaticano e quindi queste storie di “intrighi fascinosi” dovuti a secoli di storia, aiutano a vendere, e anche bene, quotidiani e settimanali.
Adesso non mi resta che aspettare di leggere di altri romanzi o inchieste che possano far luce su altri fitti misteri economici, purchè riguardino “solo” il Vaticano, altrimenti non sarebbe politically correct.

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Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.