ALCAMO. Hanno fatto discutere le dichiarazioni e l’interrogazione presentata a Roma da 40 senatori del M5s in merito alle preoccupazioni su possibili ritardi della Procura riguardante il riconteggio delle schede alle scorse amministrative ad Alcamo. Oltre all’interrogazione, il senatore Giarruso del Movimento Cinque Stelle, è andato oltre, ha anche apostrofato la città come il regno di Matteo Messina Denaro. Singolare il fatto che ad Alcamo i grillini siano stati i più votati d’Italia, attribuendogli il titolo di “Città più grillina d’Italia”.
Che la mafia sia presente ad Alcamo, è inconfutabile, ma da qui a definirla la patria dei mafiosi certo ne passa. Quest’affermazione non è andata giù a tantissimi cittadini, la maggior parte per fortuna, che ogni giorno vive nel rispetto delle regole e della legalità.
Oltre alle diverse lamentele di alcuni di essi, arrivate verbalmente e via facebook, si sono aggiunte le parole degli Assessori del Comune di Alcamo della Giunta Bonventre, attraverso una nota stampa.
Riportiamo il testo per intero:
Gli Assessori del Comune di Alcamo della Giunta Bonventre sono profondamente indignati da quanto affermato Mario Michele Giarrusso senatore del Movimento 5 Stelle. La città di Alcamo non è regno di Matteo Messina Denaro. Alcamo non può essere denigrata da chi non conosce e non vive la realtà di una città in cui onesti cittadini portano avanti l’impegno lavorativo e familiare con le tante difficoltà quotidiane, con la consapevolezza talvolta di non vivere nella ricchezza, ma di vivere onestamente. Non si può permettere che gli stereotipi nazionali o il retaggio di un passato superato, facciano ricadere sulla nostra amata e martoriata terra giudizi falsati da un’opinione settoriale di un Movimento che coinvolge un gruppo parlamentare del Senato ad apporre una firma su una interrogazione senza conoscere la realtà di cui si parla. La ridondanza dei fatti locali non può e non deve prestarsi a strumentalizzazioni che infangano un’intera città per la gloria di un gruppo politico.
Questa non è democrazia. E non è democrazia non dare credito a sentenza e tempi stabiliti dalla giustizia che, per quanto riguarda la vicenda relativa al Sindaco Bonventre, sta seguendo un iter deciso nelle relative ed opportune sedi istituzionali. La Giunta sostiene l’onestà e la lealtà del Sindaco, persona rispettosa delle leggi e della giustizia, nonché della lotta ad ogni tipo di prevaricazione ed esprime piena solidarietà al Prefetto ed alle Forze dell’Ordine. Chi con leggerezza per cavalcare l’onda del consenso, sfrutta in modo populista temi “del momento” forse non si rende conto di arrecare danno morale e mediatico a persone, professionisti e ancor più ad un’intera Città etichettata, a torto, con affermazioni, che sono, invece, motivo di impegno e di lotta per ogni cittadino. Dire che Alcamo è terra di mafia offende uomini e donne, insegnanti che portano avanti un impegno didattico quotidiano di legalità, genitori che educano i figli al rispetto delle regole, giovani e ragazzi che offrono il loro impegno nelle associazioni, in genere, e contro la mafia, commercianti, agricoltori e professionisti che vivono l’impegno quotidiano del lavoro. Queste affermazioni, offendono il Sindaco e gli Amministratori del Comune di Alcamo, uomini e donne che vivono con responsabilità e serietà questo compito e che possono ritornare in qualsiasi momento all’impegno quotidiano di vita e di professione. Tutti hanno il desiderio che i tempi della giustizia siano tempestivi ed immediati, ma, rispettosamente si attende la conclusione di un percorso di legalità che verrà stabilito da sentenze nelle sedi e nei tempi opportuni. Infine, la Giunta, a nome della città, chiede formalmente le scuse del M5S per le gravi affermazioni lesive della dignità di tutti i cittadini, invitando i due deputati Palmeri e Corrao, come alcamesi, a prendere le distanze dalla vicenda.