La quarta giornata di Ithaka è stata una tappa ventosa, ma i lavori sono continuati convinti.
Ieri, 29 Luglio, la giornata si è aperta alle ore 18,00 con i workshop presso il caffè letterario Fluxus e l’ex collegio dei Gesuiti, che hanno affrontato il tema del dibattito della serata precedente: il cibo in tutte le sue declinazioni.
Con Hamid El Bilali (IAMB) si è discusso di sicurezza alimentare; accessibilità fisica, economica e sociale al cibo; malnutrizione intesa come denutrizione e obesità; crescita demografica come causa dell’aumento dell’urbanizzazione, diminuzione di ettari coltivabili e scarsità d’acqua nel pianeta. Si è anche cercato di trovare soluzioni per aumentare la superfice agricola e per fornire un’adeguata educazione nutrizionale.
Con Brando Benifei, europarlamentare PSE, sono stati affrontati i temi economici come la PAC, la FEOG e più in generale i fondi dell’Unione Europea, che finanziano progetti di sviluppo nel nostro Paese.
Con Alberto Dragotta (CIHEAM) la discussione si è incentrata su temi quali l’agricoltura biologica, lo sviluppo rurale sostenibile e la protezione delle colture mediterranee.
Dopo l’intervento di Massimo D’Alema, alle ore 21,00 si è approdati al porto della democrazia, tema portante della discussione tenutasi presso il cortile dell’ex Collegio dei Gesuiti. Moderatore del dibattito è stato Fabrizio Gatti (L’Espresso). Gatti si è saputo muovere con la sua esperienza in una serata multiculturale che ha visto anche la partecipazione del pubblico, direttamente in arabo, francese e inglese, mediato da traduttori.
Ahmed Sawan ha subito introdotto la questione egiziana parlando del problema della democrazia nel suo Paese, una democrazia che anche dopo numerose proteste non è arrivata. “Il caos è il peggior nemico dei regimi democratici, ciò a volte porta all’emersione di personalità ordinatrici che spesso non hanno le qualità morali adatte per stare a capo di regimi totalitari.”
È poi intervenuto Luca D’Anna (Accademia libica di Palermo), che ha ricostruito la situazione politica della Libia. Ben Mohamed ha illustrato la situazione tunisina e delle forze contrarie al processo democratico. Fausto Raciti ha definito il dibattito in corso come interarabo e ha sottolineato l’importanza di discutere del futuro di questi Paesi.
Dagli interventi della serata è emerso che Paesi del Medio Oriente alle elezioni scelgono la stabilità, sacrificando la libertà. Ostacoli come il terrorismo e i vecchi regimi politici si frappongono nel percorso verso la democrazia.
Alle ore 23,00 si è tenuto il concerto dei Giufà, che ha alleggerito l’atmosfera. Vi aspettiamo stasera per l’ultima tappa di Ithaka!
Di Maila Milazzo, Damiano Vallone, Beatrice Trovato e Milena Vesco