ALCAMO. Alcamo, recentemente è stata definita Città dei Castelli e dei Musei, desidera connotarsi anche come Città della Pace e tale definizione verrà incisa in una targa posizionata all’entrata della Città che il Sindaco, alla presenza della Giunta e della Presidenza del Consiglio e del Consiglio Comunale scoprirà Giovedì 07/08/2014 alle ore 13,00. Già il 28 luglio scorso la Presidenza del Consiglio aveva aperto il Consiglio comunale con il ricordo del centenario dall’inizio della prima guerra mondiale, una guerra efferata che vide la perdita di circa 24 milioni di persone e da tale ricordo, un minuto di “silenzio” sottolineato come gesto simbolico, dal suono della tromba da parte del rappresentante del Complesso musicale bandistico Città di Alcamo.
Alcamo ha dato l’avvio, con tale gesto, ad un moto di condanna di tutte le guerre, non solo quelle passate, ma sopratutto quelle presenti che negli angoli del mondo affiorano con focolai che sfociano in guerre sanguinose, come quella iniziata e mai conclusasi tra Israele e Palestina. A tale guerra che vede la striscia di Gaza come campo di battaglia, Alcamo non può assistere senza levare un grido di dolore per i tanti morti, uomini, donne e sopratutto bambini,vittime innocenti della faida di uomo contro uomo.
I tanti fatti di cronaca di guerra, le innumerevoli immagini che vedono lo squarcio di vite perdute in un attimo per una “salva di cannone”, come la piccola vittima di una settimana fa, o per un proiettile vagante o per raffiche di proiettili indirizzate con precisione su tante persone, fanno emergere la rabbia, l’impotenza di non potere agire. L’Amministrazione dice no alla guerra, a tutte le guerre. Alcamo vuole connotarsi come Città di Pace, facendosi promotrice di un “Comitato della Pace” per aprire un dibattito e proseguire nell’ invitare la politica internazionale a creare un “tavolo tecnico”per dire no alle Guerre.
Questo comunicato è stato diramato dall’assessore Grimaudo per rendere nota la decisione dell’amministrazione cittadina di far sentire la propria voce in merito alle guerre, sarebbe auspicabile che altre amministrazioni si unissero a questo gesto che, se pur simbolico, vuole essere un grido di pace:se a gridare fosse il mondo intero forse “qualcuno” laggiù sarà costretto ad ascoltare.