CASTELVETRANO. La direzione Investigativa Antimafia ha confiscato i beni intestati a Patrizia Messina Denaro e al marito Vincenzo Panicola, entrambi detenuti per associazione mafiosa.
Il provvedimento di oggi segue il sequestro del gennaio 2013, e con la sentenza di oggi a Panicola viene data la misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel luogo di residenza per i prossim 3 anni.
Panicola è un imprenditore di Castelvetrano che si è occupato di produzione, installazione e distribuzione di impianti elettrici, costruzioni edili e lavori di pulizia, la sua ditta VIEFFEGI Service Srl che tra le altre attività prestava opera di pulizia presso Belicittà di proprietà del Gruppo 6Gdo facente capo a Grigoli, altro imprenditore malavitoso condannato già in primo e secondo grado per associazione mafiosa, ritenuto prestanome di Matteo Messina Denaro.
A Grigoli la Dia ha confiscati 700 milioni di euro attraverso l’operazione “mida”. Panicola fa parte, invece, della famiglia di Vito Panicolo, condannato in via definitiva per omicidio e tentato omicidio e ritenuto patriarca mafioso.
A Panicola si imputano le accuse di aver curato e gestito la latitanza di diversi membri del mandamento, tra cui certamente quella del cognato Matteo. Nondimeno Panicola è considerato protagonista di numero gare di appalto pubbliche e controllore del territorio di pertinenza del mandamento mafioso.
Anche Patrizia, moglie del Panicola, e sorella di Matteo Messina Denaro, vengono imputati diversi capi d’accusa e la donna risulta in arresto dal dicembre 2013 per aver favorito cosa nostra e aver raccordato i mafiosi con il carcere.
L’odierna confisca ha compreso beni aziendali ed i capitali sociali delle ditte, operanti nel territorio di Castelvetrano, VIEFFEGI SERVICE SrL, VIEFFEGI IMPIANTI SrL, SO.RO.PA. Costruzioni Srl, nonché il compendio aziendale della ditta individuale MESSINA DENARO Anna Patrizia, esercente l’attività di colture olivicole; un’autovettura, rapporti bancari ed altro, per un valore di centinaia di migliaia di euro.