L’ex senatore sentito ieri dalla Giunta del Senato per le autorizzazioni a procedere. Voto rinviato
Nella giornata di ieri l’ex senatore Nino Papania è stato sentito dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato che deve votare se concedere o meno al gip del Tribunale di Palermo l’autorizzazione a concedere o meno l’autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni telefoniche nell’ambito di una indagine che lo vede indagato per corruzione. Dopo il deposito di una memoria, l’ex senatore ha fatto dichiarazioni alla Giunta sostenendo che i carabinieri sapevano benissimo che stavano intercettando un parlamentare e quindi avrebbero dovuto interrompere l’attività.
I carabinieri nel loro rapporto dicono che per tutta l’attività sentivano parlare di un senatore ma di non averlo identificato se non nella fase finale dell’inchiesta. Inoltre nel rapporto dei carabinieri ma anche agli atti del pm trasmessi al gip si evidenzia che l’attività di intercettazione riguardava soggetti come l’amministratore dell’Ato, suoi collaboratori o ancora i vertici dell’Aimeri, dunque mai è stata intercettata direttamente l’utenza del senatore. L’ex senatore inoltre ha sostenuto che le intercettazioni mancano del requisito della necessità. La Giunta ha deciso di rinviare il voto in attesa di ottenere dal gip di Palermo ulteriore documentazione come la proroga delle indagini del luglio 2010.