ALCAMO. Il Consigliere Comunale, Benedetto Vesco, chiede al Sindaco di Alcamo e alla sua Amministrazione alcuni chiarimenti in merito al funzionamento degli uffici Giudice di Pace ad Alcamo. Per Vesco l’iniziativa di tenere aperto l’ufficio del Giudice di Pace nel territorio della città di Alcamo, facendosi carico del fabbisogno del personale, è un’attività lodevole ma restano ancora tanti i dubbi in merito al funzionamento e alla copertura del fabbisogno del personale amministrativo.
Il consigliere pungola anche sul fatto che parte del personale incaricato dal Ministero è stato sostituito dal personale comunale, senza alcuna selezione o concorso pubblico. Una vicenda che lascia presagire molte ombre sulla vicenda. Quasi un tentativo di rafforzare alcune posizioni lavorative all’interno del personale comunale.
Nell’interrogazione di Vesco le domande che vengono poste al Sindaco di Alcamo sono: la richiesta di conoscere l’ammontare della spesa di gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace; quali comuni compartecipano alla gestione del predetto Ufficio; la mansione, categoria e tipologia di contratto del personale comunale destinato al funzionamento dell’ufficio; se il personale comunale dedicato è stato adeguatamente formato; conoscere l’Ente formatore, la relativa qualifica e la data di emissione, ottenuta da ogni singolo dipendente comunale assegnato al funzionamento dell’Ufficio; conoscere dettagliatamente i compiti e le funzioni assegnati ad ogni dipendente comunale assegnato al funzionamento dell’Ufficio; considerata l’importanza e la delicatezza del lavoro svolto dai dipendenti comunali assegnati al funzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace, l’amministrazione ha avviato un piano ferie che consenta il funzionamento continuo del predetto ufficio; se e quali benefici economici l’Ente ricava dal funzionamento dell’ufficio del Giudice di Pace.