PALERMO. Dalle ultime notizie trapelate da più parti pare cosa fatta l’accordo tra Crocetta e i petrolieri per le trivellazioni nel Mediterraneo, e specialmente vicino la Sicilia. L’accordo prevede abbassamento delle royalties, nuovo scempio ambientale, aggiramento del potere legislativo del Parlamento Siciliano e richiesta di deroghe alle direttive comunitarie. L’eurodeputato alcamese Ignazio Corrao, capo delegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, interviene in modo molto critico sull’accordo sottoscritto in sordina mediatica la scorsa estate tra Rosario Crocetta,presidente della regione Sicilia, e Assomineraria e le compagnie petrolifere.
“Era ovvio che da un ex dipendente dell’Eni non ci si aspettasse proprio il pugno duro in materia di ambiente, ma un regalo così grande ai petrolieri dalle tasche dei siciliani è davvero troppo” dice Corrao. Il caso è stato sollevato anche dalla commissione Ambiente all’Ars presieduta dal deputato stellato Giampiero Trizzino. Il protocollo d’intesa fa decadere due precedenti atti del governo Lombardo che di fatto bloccavano nuove autorizzazioni. Corrao spiega come l’Eni abbia di fatto usato il ricatto di salvare i posti di lavoro a condizione di investire quasi due miliardi di euro in nuove trivellazioni, chiedendo in cambio però di abbassare ancora le royalties, di aggirare il potere legislativo del Parlamento Siciliano e chiedere all’Europa di consentire questo scempio derogando le proprie direttive, e questo in buona sostanza il documento firmato a giugno da Crocetta. Il governatore ha quindi stipulato un patto “segreto” con le società petrolifere per garantire loro agevolazioni e favori, in sostanza da sindaco dei siciliani si rivela sindaco dei petrolieri davanti alle minacce delle società di abbandonare l’isola.
Crocetta, prima di cedere ai ricatti, dovrebbe però ricordare che il Parlamento Siciliano, grazie al Movimento 5 Stelle che ha dato voce ai cittadini siciliani, si è espresso sul secco no a nuove trivellazioni. Crocetta ed i lobbisti vadano a studiare, perché se proprio vogliono fare business, possono investire in energie pulite, laddove cioè la stessa Europa mette in campo risorse economiche molto importanti anche ai fini occupazionali. La questione ovviamente è già al vaglio degli uffici del parlamento europeo da parte del mio gruppo – conclude l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle – ed in queste ore interrogheremo la Commissione”. Nei mesi scorsi tanti volti noti, tra cui Ficarra e Picone hanno dato voce ai siciliani dicendo un forte no alle trivellazioni, che rappresentano uno scempio ambientale in una delle zone tra le più belle del Mediterraneo.