Castellammare, conclusa la campagna di scavi archeologici dell’Università di Granada con i volontari dell’associazione SiciliAntica

Scavi Sicilia Antica (1) CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è conclusa qualche giorno fa la campagna di scavi archeologici condotta dall’Università di Granada sull’altura di Pizzo Monaco, tra i monti dei comuni di Castellammare del Golfo e di Custonaci. Gli scavi, approvati dalla Soprintendenza dei BB.CC.AA di Trapani, riguardano le attività di “raccolta dati” relative ai monti della provincia di Trapani, quale area oggetto di studio rientrante in un più vasto progetto denominato “MEMOLA” (acronimo di Mediterranean Mountainous Landscapes e cioè Paesaggio Archeologico Mediterraneo di Montagna). Un importante progetto che mira a studiare il processo di formazione dei paesaggi storici in particolare in relazione all’utilizzo delle risorse naturali del suolo e dell’acqua.

L’obiettivo è di approfondire la conoscenza della dieta di queste popolazioni, come il sistema di produzione, in grado di tracciare un parallelo con le specie coltivate in altre regioni del mondo islamico medievale. Durante la campagna hanno visitato il del sito  più di 200 studenti delle scuole superiori dagli istituti della zona.

La gestione scientifica nonché l’indagine 3D del sito e la topografia del terreno  sono stati di interesse dell’Università di Granada.  L’indagine archeologica invece è stata completata con il campionamento per l’analisi chimica del suolo da parte dell’Università di Sheffield.  L’analisi botanica e edafológico biochimica è in corso di attuazione da parte dell’Università degli Studi di Palermo, mentre la Scuola Spagnola di Storia e Archeologia a Roma (CSIC) è responsabile per lo studio archeobotanico.

Scavi Sicilia Antica (2)Agli scavi hanno preso parte, come volontari, anche alcuni soci dell’Associazione archeologica SiciliAntica Sede di  Castellammare del Golfo: Ignazio Sottile, Lino Corso, Franco Corso, Clara Corso e le archeologhe Antonella Curatolo e Daniela Ferrara.

I soci hanno così avuto la possibilità, per qualche giorno, di lavorare fianco a fianco con l’esperta èquipe diretta dal prof. Josè Maria Martin Civantos, del Dipartimento di Historia Medieval dell’Universidad de Granada.

“I resti delle strutture individuate su Pizzo Monaco – spiegano i volontari dell’Associazione SiciliAntica – sono una sorta di granaio fortificato opera comunitaria degli abitanti dei villaggi agricoli arabi presenti alle pendici dell’area montuosa. Importanti tracce dunque di un complesso e funzionante sistema sociale e agricolo (noto in altre aree mediterranee) che qui, con l’arrivo della nuova formazione sociale normanna, in poco tempo subirà una completa destrutturazione.”

“Queste testimonianze che emergono dalla nostra terra, – sottolineano –  rappresentano il nostro passato, quelle radici a cui apparteniamo e  che corre l’obbligo di tutelare, valorizzare e condividere attraverso una mirata fruizione. Apprezziamo molto, quindi, che il progetto preveda di realizzare dei sentieri che possano favorire il connubio perfetto tra le nostre bellezze paesaggistiche e le testimonianze archeologiche che vi si conservano.”

Il prestigioso progetto che ha coinvolto i volontari dell’associazione castellammarese SiciliAntica e gli studiosi dell’Università di Granada è stato oggetto di interesse anche da parte della stampa spagnola che ha dedicato alcuni articoli sugli scavi, sul progetto “MEMOLA” e sul nostro territorio.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.