Continua la lotta al lavoro nero da parte della Direzione Territoriale del Lavoro e dell’Arma dei Carabinieri. Nelle ultime settimane sono state eseguite 33 ispezioni, scoperti 15 lavoratori “in nero”, 8 imprese commerciali sospese a Mazara del Vallo, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Partanna e Alcamo. Sanzioni amministrative per oltre € 75.000,00.
I servizi finalizzati al contrasto del lavoro “nero”, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Trapani, sono stati proseguiti dall’Arma del capoluogo nel commercio, agricoltura e autotrasporti percorrendo a largo raggio la provincia trapanese. Le Autorità regionali del settore, Assessore e Dipartimento del Lavoro, sono fortemente impegnate nel rilancio di queste attività ispettive secondo linee strategiche che prevedono il mantenimento di alti livelli di osservanza delle tutele del lavoratore e dei relativi standard di sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro e hanno promosso gli interventi di questi ultimi mesi.
Questo il bilancio complessivo degli interventi:
– ispezionate 33 aziende e verificate 76 posizioni lavorative;
– scoperto 15 lavoratori “in nero”;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un negozio di calzature a Mazara del Vallo (Tp) per avere impiegato 2 lavoratori “in nero” su 3 presenti;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un locale bar di Mazara del Vallo (Tp) per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 3 presenti;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un locale pizzeria Castelvetrano(Tp) per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 3 presenti;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un negozio di alimentari a Castelvetrano(Tp) per avere impiegato 2 lavoratori “in nero” su 7 presenti,
– sospesa l’attività imprenditoriale di un locale bar a Campobello di Mazara(Tp) per avere impiegato 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un secondo locale bar pasticceria a Campobello di Mazara(Tp) per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 3 presenti,
– sospesa l’attività imprenditoriale di un gommista a Partanna(Tp) per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 3 presenti;
– sospesa l’attività imprenditoriale di un negozio di alimentari ad Alcamo(Tp) per avere impiegato 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti.
I commercianti sospesi hanno già ottemperato alle prescrizioni ed hanno regolarizzato i dipendenti in nero, versando sanzioni aggiuntive per un totale di 29.250,00€: dovranno inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti ai 15 operai in cui ci sono state le sospensioni. Per tutti e i lavoratori in nero, gli imprenditori, anche quelli non sospesi, dovranno corrispondere una maxi sanzione di 4000€ per ogni singolo lavoratore scoperto “in nero”. Sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 75.130,00€: il “lavoro nero” allorché scoperto costa di più del lavoro regolarmente dichiarato.
Rimane la speranza di trovare sempre meno lavoratori “in nero” o irregolari e sempre meno imprenditori poco osservanti delle regole: il contrasto di entrambe le anomalìe sono la missione che l’Arma per la Tutela del Lavoro si prefigge. Ci si augura altresì che sia il normale cittadino sia il lavoratore, consci dei propri doveri e diritti, decidano di rivolgersi alle Stazioni Carabinieri in caso di ogni irregolarità riscontrata: questi presidi di prossimità sono da 200 anni a disposizione e a tutela della popolazione. Oppure vogliano rivolgersi direttamente ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro, presso i quali troveranno professionisti del settore pronti ad ascoltarli e a prendere i provvedimenti necessari. I controlli proseguiranno con il massimo impegno da parte degli operanti e con la variazione dei settori e degli orari.