Mafia tra Sicilia e Usa, otto arresti A Castellammare del Golfo i manette Salvatore Farina, figlio del defunto boss Ambrogio

castellammare_castello_normannoVecchi accordi che non muoiono mai. Mafia tra Sicilia e Usa, otto arresti A Castellammare del Golfo i manette Salvatore Farina, figlio del defunto boss Ambrogio

Vecchi cognomi che si rincorrono agli atti della indagine che coordinata dalla Procura antimafia di Potenza ha ancora una volta evidenziato il cordone ombelicale criminale che tiene legati i clan mafiosi tra la Sicilia e gli Stati Uniti. Cambiano in qualche caso i nomi di battesimo, ma le nuove indagini hanno messo in rilievo che i nuovi capi dei clan non sono altro che gli eredi diretti dei predecessori, consanguinei. E’ il caso di Salvatore Farina, castellammarese, figlio di Ambrogio, ammazzato qualche anno addietro. Cognome pesante nell’organigramma di Cosa nostra trapanese, presente in tante indagini da quelle sul traffico di droga, a quelle sulle raffinerie volanti dell’eroina sino a quella sul delitto del pm Gian Giacomo Ciaccio Montalto, ammazzato a Valderice il 25 gennaio 1983. Farina è uno tra gli otto arrestati dell’operazione condotta da Sco e Polizia la scorsa notte tra Milano, Matera, Trapani e New York. Gli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati emessi dal gip lucano e contestano agli indagati l’accusa di associazione per delinquere transnazionale, finalizzata alla tentata estorsione ed aggravata dalle modalità mafiose. Farina è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Trapani che già in altre occasioni investigative aveva messo in rilievo i contatti tra la cosca siciliana di Castellammare del Golfo con le “famiglie” statunitense.

Il pentito Antonino Giuffrè addirittura in un verbale raccontò di corsi di formazione come uomini di onore che negli States venivano tenuti da uomini d’onore fatti arrivare apposta da Castellammare del Golfo. Le indagini odierne, avviate oltre un anno fa, si sono sviluppate a margine dell’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria denominata “New Bridge”, che nel febbraio scorso portò all’arresto di 26 persone appartenenti a un sodalizio mafioso, tra Calabria e Stati Uniti, dedito al traffico internazionale di stupefacenti. Scoperte le proiezioni internazionali di Cosa nostra e ‘ndrangheta in America, nonché le attuali dinamiche in seno alle storiche famiglie mafiose di New York.Tra le persone colpite dall’ ordinanza di custodia cautelare anche Francesco Palmieri, ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa americana dei Gambino. Oltre a Palmieri, la Polizia ha arrestato Giovanni Grillo, detto Johnny e considerato il personaggio chiave dell’inchiesta, bloccato all’aeroporto di Malpensa. In manette anche Carlo Brillante, Raffaele Valente, Daniele Cavoto, Michele Amabile e Francesco Vonella, già coinvolti nell’inchiesta New Bridge che ha provato i collegamenti tra i Gambino e le cosche della `Ndrangheta.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.