La libertà è un bene inalienabile, che non deve essere negato a nessuno. Nel mondo ci sono paesi in cui questo principio è fatto combaciare solo con il pensiero unico del potere e chi va contro le “regole” è il male. Ogni individuo che si vuole dichiarare civile non può stare fermo, con le mani nelle mani.
Con questo appello non si chiede di fare la Rivoluzione, ma almeno di firmare. Non stare fermo, aiuta con un semplice gesto, una firma.
Raif Badawi è in un carcere saudita, condannato a 1000 frustrate solo perché ha aperto un sito internet in cui si affrontano questioni politiche e sociali. Moses Akatugba aveva 16 anni quando è stato arrestato dalle forze di sicurezza nigeriane, ora rischia di essere messo a morte.
Rampyari Bai chiede giustizia per le morti e i danni causati da una fuga di gas tossico da una fabbrica a Bhopal, in India, mentre Jeanette Solstad Remo è discriminata per la sua identità di genere in Norvegia. Daniel Quintero ha 21 anni, è stato torturato e minacciato per aver partecipato a una manifestazione pacifica in Venezuela.
Raif, Moses, Rampyari, Jeanette e Daniel cercano giustizia. E tu puoi aiutarli.
Vai sul sito maratona.amnesty.it e firma i 5 appelli.
È una corsa contro il tempo, la corsa della loro vita.
Grazie
Annunziata Marinari
Responsabile campagne
Amnesty International Italia