Alcamo e le mille voci che rendono viva la città

corso stretto semi-pedonaleFino a questo momento non avevo voluto scrivere nulla sulla vita politica Alcamese perché mi piaceva seguire da spettatore distaccato, ma non disinteressato, i tanti dibattiti sui quotidiani on-line, sui gruppi e blog che si possono trovare sui social network che raccontano e si interessano della cosa pubblica. Devo ammettere, comunque, è difficile non farsi coinvolgere in questa voglia di partecipazione attiva che mira (mi auguro), a migliorare e a far crescere la nostra città.

Il più delle volte in questi dibattiti il Sindaco e la sua amministrazione sono al centro delle riflessioni e dei commenti, più o meno accesi, secondo le problematiche affrontate. E non poteva essere diversamente: il Sindaco è come un parafulmini sul tetto di un palazzo, ovviamente il Palazzo di Città, nel bene e nel male.

Gli argomenti su cui si dibatte sono tanti e tutti diversi tra loro: si parla delle luci di Natale installate nel corso VI Aprile (veramente tristi), della emergenza rifiuti, fortunatamente rientrata prima che venissimo sommersi dall’immondizia dentro casa,  per passare al sempre verde ed infinito  dibattito sulla chiusura totale o parziale del “corso stretto” che da un anno circa ci trasciniamo dietro. Per i non alcamesi il “corso stretto” è quel tratto di corso VI aprile che va da piazza Bagolino e arriva a piazza Ciullo. Ma si parla anche di temi un po’ più seri, come ad esempio, quelli delle tasse comunali eccessive (vedi lo stato delle strade e rete idrica vetusta), secondo molti cittadini alcamesi, e ancora la chiusura dell’ospedale di Alcamo o come poter rendere più vivibile Alcamo Marina migliorando i servizi e renderla appetibile al turista, così da poter  incrementare il turismo nel nostro territorio.

Già, il turismo, è di questi giorni la notizia che il comune di Alcamo verserà sessanta mila euro per l’aeroporto di Trapani Birgi; personalmente sono d’accordo sul fare la nostra parte come Comune ma, quale ritorno avrà la Città Alcamo? Dietro a questo investimento c’è un progetto o un programma serio e la volontà di far venire fuori la famosa e potenziale “vocazione” turistico-culturale di Alcamo/Alcamo Marina? Certo è che se si pensa di incrementare il turismo così come si è fatto nell’estate appena trascorsa dove, nella maggior parte delle serate di luglio e agosto, passeggiare nel centro di Alcamo voleva dire sentire gli echi della solitudine rotti solo dai propri passi, diciamo che il potenziale investimento diventerà automaticamente solo una spesa inutile e nulla più.

Chiudo questo pezzo dicendo: ben vengano “le mille voci della città” sono una parte importante per gli alcamesi e per la sua amministrazione, contribuiscono a portare il dibattito dalla piazza reale a quella virtuale, con proposte e pensieri diversi tra loro, e a rendere viva la città.

Auguri a tutti per l’anno che verrà!

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Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.